La protesta: «Incentivi, basta aiuti ai soliti noti»

Paolo Mondini, presidente dei Grossisti dell'Unione commercio, risponde ad Alessandro Olivi

Ampliare la platea di chi riceve gli aiuti, senza che questi vadano ai soliti noti. Lo chiede Paolo Mondini, presidente dei Grossisti dell'Unione commercio, in una lettera che prende spunto dalle recenti dichiarazioni dell'assessore provinciale all'economia Alessandro Olivi. «Leggo le dichiarazioni dell' assessore all'economia Alessandro Olivi» scrive Mondini «e mi sembra di vivere un film ove il politico con perfetto trasformismo sembra decretare la fine di una politica economica scellerata a vantaggio da anni solo delle solite, poche, aziende locali siano queste private o cooperative».

«Di fatto questo secondo il mio parere è, oltre al resto, un predisporre una modifica della legge sei, di incentivazione per le imprese, per il dopo ferie. Questa nuova impostazione sarebbe corretta se negli articoli in oggetto non manifestasse e contestualmente non affermasse una modifica della legge sei suddividendo nuovamente per settori economici gli investimenti e giocando sempre su innovazione tecnologica ed investimenti industriali. Quindi dopo i leaseback ora i nuovi investimenti» avvisa Mondini. «Ma salvo chi è stato beneficiato o lo verrà con nuovi insediamenti (ovviamente trovati da Trentino Sviluppo e da lui coordinati) c'e' da domandarsi chi pressato dalla crisi e dal credit crunch trova i fondi per fare nuovi investimenti? La scelta politica è far entrare aziende da fuori super agevolate e far crollare quelle locali?» si chiede ancora il presidente dei Grossisti.

«Ovviamente tutto ciò per continuare con la assoluta discrezionalità e maggior potere. Niente di nuovo sotto il sole con annessi e connessi. Si dichiara di cambiare per non cambiare nulla. Ed allora come fare? Azzerare tutto questo sistema società e leggi conseguenti, come da anni predica l'Unione, ed abbattere contestualmente, con le finanze risparmiate, costi pubblici alle stesse ed eventualmente anche alle famiglie oppure congelare la odierna legge sei da subito e proporne una nuova in cui non siano di riferimento i settori economici come ripropone l'assessore Olivi, ovvi i motivi, ma semplicemente tutte le imprese indipendentemente dai settori di appartenenza. Il che equivarrebbe a più equità» scrive ancora Mondini.

«La centralità dell'impresa dunque come caposaldo, così tante ingiustizie sarebbero finalmente finite. Far confluire tutte le componenti economiche in Trentino Sviluppo ,quindi tutte le realtà imprenditoriali e togliere ancora qualche chiavistello alla nuova legge urbanistica, che peraltro ha ben operato. Inoltre sarebbe opportuno che non si lasciasse ampia discrezionalità alla politica di fronte ai tecnici ben sapendo che con la formula "questo è un problema politico" si può tranquillamente baipassare tutto ed lasciando all'assessore competente ampia discrezionalità di azione» sottolinea ancora Mondini.

Mondini chiede poi di «aprire un dibattito pubblico sulle scelte degli ultimi anni come delle scelte future» «anche perché l'economia e le imprese locali e che sostengono con il loro reddito la Provincia, avrebbero , indipendentemente da tutto maggior sostegno e maggior considerazione da parte delle politica che non dimentichiamolo vive dei loro contributi». «Per ultimo, ma non di minor importanza, sarebbe il caso si pubblicassero le aziende morose nei confronti di Agenzia di Sviluppo e per permettere cosi' alla Corte dei Conti delle cause e degli effetti di eventuali azioni di recupero delle rate non corrisposte. Molto altro ci sarebbe da dire anche sul credito e sulle conseguenti scelte provinciali ma in sintesi è ora di dire basta ad un Trentino ove vi sono figli e figliastri. La crisi lo impone salvo non si voglia il deserto dei tartari delle imprese locali. Ben guardando i presupposti ci sono tutti».

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