Dolomiti / Il tema

Il rombo dei motori sui passi, i Verdi: "Da anni le autorità girano a vuoto, decisioni zero. Ora si misura il rumore, come se non lo sapessimo già..."

Nuovo affondo degli ecologisti mentre sta trascorrendo un'altra stagione turistica estiva senza azioni significative per ridurre l'impatto di moto e auto sulle strade e l'ambiente di montagna fra Bolzano, Trento e Belluno: tutto è rinviato di anno in anno, fra studi, dossier e proposte inapplicate

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BOLZANO. Gira e rigira, dell'impatto del traffico a motore sui valichi dolomitici e in generale sulle strade di montagna si parla da decenni, ma diversamente da quanto accade in altri Paesi europei, non si fa quasi nulla.

A ricordarlo nuovamente ora sono i Verdi altoatesini, che fanno eco a varie iniziative lanciate recentemente in ottica interprovinciale, come la manifestazione del 5 giugno scorso promossa da viarie sigle bellunesi, bolzanine e trentine, per chiedere di mitigare l'impatto previsto sui territori alpini dai Giochi olimpici invernali 2026.

In linea generale, quello del traffico sui passi dolomitici e dintorni, fra auto, rumorosissime moto e camper, rimane un nodo irrisolto. Passano gli anni fra studi, dossier, proposte, provvedimenti all'acqua di rose che non hanno effetti palpabili. E nel frattempo la quiete delle vallate, delle persone e della fauna, è sistematicamente turbata dai rombi e dall'eco dei motori che rimbalza da un monte all'altro.

L'idea di un sistema di trasporti in quota alternativo, che in alcuni periodo e fasce orarie si sostituisca ai mezzi privati, resta per l'appunto un'idea.

"Da tempo aspettiamo che vengano prese misure concrete per tutelare i passi dolomitici. La Giunta continua a rimandare la questione", scrivono i Verdi bolzanini.

E aggiungono: "La ricerca di misure concrete è quasi vana: vengono installati dispositivi audiometrici, ma il fatto che il rumore ci sia e che in molti giorni sia davvero insopportabile fa parte della conoscenza generale dell'Alto Adige. Non abbiamo bisogno di un'ulteriore descrizione di quello che accade, ma di misure contro il problema del traffico".

Lo scrive, in una nota, la consigliere del Gruppo Verde in Consiglio provinciale di Bolzano, Brigitte Foppa.

Nel corso dell'ultimo nonsiglio provinciale, il gruppo ha chiesto perché, in collaborazione con il Safety Park, alcune aziende di motociclette tedesche pubblicizzano l'Alto Adige come destinazione con il motto "Riding Experience". "Resta da verificare se il nuovo limite di velocità di 60 chilometri orari sia davvero efficace, come ha sostenuto l'assessore Daniel Alfreider in Consiglio provinciale", conclude Foppa.

La stessa Foppa, insieme al colelga Riccardo Dello Sbarba, solo tre anni fa commentava invece la fine annunciata di un primo tentativo di mitigazione del traffico: "Con il progetto DolomitesVives era stato avviato un esperimento, seppur timido e cauto, per mettere in discussione il flusso di traffico sui passi dolomitici e per provare alcune misure volte alla chiusura dei suddetti passi ai mezzi di trasporto privato. Si poteva già fare un primo bilancio e ci si poteva già immaginare come sarebbero state le Dolomiti senza traffico.

E invece ora automobili e motociclette potranno di nuovo transitare liberamente. Anche in Trentino la giunta ha annunciato di voler premere sull’acceleratore – in senso letterale – all’apertura totale dei passi".

Tutto questo accade nel pieno dell'emergenza ecologica, climatica da inquinamento, idrica, energetica, sottolineano gli ecolocisti additando l'inerzia delle classi dirigenti a fronte di un quadro sempre più allarmante.

[foto credits: Verdi dell'Alto Adige]

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