Montagna / Turismo

Le ultime sciate in attesa della Pasqua, in una stagione avarissima di neve

Il caldo e le precipitazioni scarse costrigeranno presto i comprensori alle quote più basse ad anticipare le chiusure, in altri casi si spera di resistere ancora qualche settimana

BONDONE Verso il gran finale: fa caldo ma si scia fino a domenica 3 aprile
LA STAGIONE Anche senza stranieri il Bondone è ripartito: molte presenze
L'APPELLO Capanna Viote va restaurata, non è più adeguata
LA POLEMICA Caro energia e lo sci notturno in Bondone

di Daniele Benfanti

TRENTO. La stagione sciistica è agli sgoccioli, ma ci sono alcune località trentine che ci credono e aspetteranno Pasqua e fine aprile per fermare gli impianti e chiudere le piste. Sono comunque poche eccezioni eccellenti.

Le alte temperature di questi giorni (a mezzogiorno 16 gradi agli 800 metri di Daolasa, in Val di Sole; 8 e mezzo a Madonna di Campiglio a 1500 metri; 7 gradi sullo Spinale a 2100 nella skiarea Campiglio) sono la causa principale, unita alla cronica carenza di precipitazioni in un inverno davvero avaro di pioggia e neve. Mettiamoci la Pasqua alta (oltre metà aprile) e i costi dell'energia lievitati a dismisura che hanno fatto optare alcune stazioni sciistiche per anticipare di una o due settimane la chiusura.

La guerra in Ucraina non ha inciso più di tanto nella chiusura anticipata degli impianti.

A Folgaria, ad esempio, si pensava di chiudere il 3 aprile: «Invece anticipiamo a domenica prossima, 27 marzo - spiega la direttrice dell'Apt Alpe Cimbra, Daniela Vecchiato - perché fa caldo. È stata comunque una buona stagione, con ottimi picchi nei week-end e anche alcuni esercizi ricettivi che hanno aumentato i fatturati. Ma da fine dicembre non erano mancate le cancellazioni, per i contagi da variante omicron e per le restrizioni per gli stranieri».

I conti quest'anno si confrontano a quelli della stagione 2019/20, ovviamente. Quella successiva è stata spazzata via dal Covid con un vuoto di venti mesi. E l'annata 2019/20 era stata da record fino ai primi di marzo, quando l'arrivo del coronavirus ci relegò in casa.

In media gli operatori turistici trentini segnalano - per quest'anno - un calo del 15% nelle presenze e negli arrivi rispetto a quella stagione record. Antonio Stompanato, presidente dell'Apt di San Martino di Castrozza, conferma: «Chiudiamo con circa un meno 15%, ma dopo un inverno perso siamo soddisfatti.

I costi alberghieri, tra energia, gas e materie prime, sono altissimi e qui da noi chiudono tutti il prossimo week-end, tranne qualche albergo a Passo Rolle. Natale e Capodanno erano andati benone. Noi lavoriamo soprattutto con gli italiani e nonostante le piste in ottime condizioni, se non c'è il paesaggio innevato da cartolina, molti non vengono. Diciamo che la poca neve ha pesato più del Covid e della guerra, oggi certamente un freno psicologico al turismo.

La situazione ci preoccupa, certo, perché anche ritoccando all'insù i listini molte aziende rischiano di annullare i margini con i costi accresciuti di questi ultimi tempi».

Alla Tognola e al carosello delle Malghe di San Martino, quindi, si chiude domenica, a Passo Rolle il 3 aprile.

Si punta a tenere aperto fino al lunedì di Pasqua (il 18 aprile), invece, nella ski area Latemar (Pampeago - Predazzo - Obereggen).

In Val di Fassa è ancora aperto l'86% delle piste, con 74 impianti funzionanti su 79.

Carezza chiude il 27 marzo; Vigo-Catinaccio, Moena-Lusia il 3 aprile; Belvedere, Col Rodella e Pordoi fermano gli impianti il 10 aprile, come Passo San Pellegrino e Buffaure-Ciampac. In Paganella si scia fino al 3 aprile.

Un altro grande comprensorio, quello di Campiglio-Dolomiti di Brenta tiene duro fino al 25 aprile, giornata festiva, ma solo sul Grosté, a oltre 2400 metri di quota. Il collegamento Pinzolo-Campiglio chiuderà questa domenica; quello tra Campiglio e Folgarida il 10 aprile. L'ultima nevicata si è registrata in tutto il Trentino il 15 febbraio, con una trentina di centimetri oltre i 2000 metri.

E il meteo non vede all'orizzonte nessun fiocco bianco. Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski, il consorzio a cavallo tra Alto Adige, Trentino e Veneto, è comunque soddisfatto della stagione: «Dopo un anno perso, non ci aspettavamo granché. Non siamo lontani dai dati pre-Covid.

La Pasqua è purtroppo tardiva, quest'anno, ma chiudiamo con buoni bilanci e fino ad ora la notte era freddo con buone condizioni per l'innevamento programmato. Qualche settimana in meno non fa troppa differenza. Dicembre 2021 è stato ottimo, a gennaio-febbraio si è pagata la variante omicron. Da carnevale in poi è andata bene».

Infine Cortina batte Campiglio. La Regina (bellunese) delle Dolomiti batte la Perla (trentina): all'ombra delle Tofane si scia fino al primo maggio.

Come anche sulle nevi ad alta quota del Presena e in Val Senales.

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