Fauna / L'iniziativa

Contenimento della presenza dei lupi, scatta la cooperazione nella comunità Arge Alp: "Nell'area esemplari in aumento, sono 298 in 38 branchi"

Oggi un confronto promosso dalle autorità del Tirolo al quale ha partecipato per il Trentino l'assessora Giulia Zanotelli affiancata dal responsabile grandi carnivori Claudio Groff. Accordo sullo scambio di dati e di altre informazioni e sull'obiettivo di tutelare le attività agricole e l'alpeggio nelle aree montane, a fronte del numero crescente di predazioni

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TRENTO. "Si stima che in tutto l’arco alpino ci siano circa 200 branchi. Secondo un primo rilevamento (tutti i dati senza la Lombardia), nelle regioni Arge Alp ci sono 38 branchi di lupi.

Sono circa 300.000 le pecore e capre, di cui circa un quarto in Tirolo, che vengono condotte in alpeggio nelle regioni Arge Alp. Nel periodo dal 2019 al 2021, il numero di esemplari di lupo rilevati è aumentato da 169 a 298.

L'area Arge Alp comprende la Baviera (Germania), Salisburgo, Tirolo e Vorarlberg (Austria), il Trentino, l'Alto Adige e la Lombardia, i cantoni svizzeri di San Gallo, del Ticino e dei Grigioni (Svizzera).

In pochissimo tempo sono aumentati fortemente sia i danni al bestiame che le spese per la protezione delle greggi, anche se in questo contesto la possibilità di confrontare i dati è limitata".

Lo si legge in una nota diffusa nel pomeriggio di oggi, 10 marzo, dalla Provincia, che dà notizia del confronto sul tema avvenuto fra i rappresentanti istituzionali dell'Arge Alp, compresa dunque la Provincia autonoma di Trento, con l'assessora Giulia Zanotelli che ha preso parte alla videoconferenza insieme con il coordinatore del settore grandi carnivori del servizio faunistico, Claudio Groff.

Sotto la presidenza del presidente tirolese Günther Platter e su iniziativa del vicepresidente Josef Geisler, i responsabili di politica agraria delle regioni Arge Alp - scrive la Provincia - si sono incontrati per affrontare con misure concrete la questione della gestione transfrontaliera del lupo.

I punti cardine sono la descrizione transfrontaliera dello stato di conservazione della popolazione di lupi nell’arco alpino tramite un monitoraggio coordinato, un continuo scambio di dati anche sulle ripercussioni della presenza del lupo e l'armonizzazione dei metodi di indagine genetica di medio termine.

“Stiamo prendendo in mano le redini della situazione. La nostra priorità comune è la salvaguardia di un’attività agricola capillare nelle aree montane, e in particolare il mantenimento dell'alpeggio. Il problema dei lupi non è un problema che una regione o un paese possano risolvere da soli. Per questo stiamo stringendo alleanze su tutto l'arco alpino, partendo da Arge Alp", spiegano il governatore del Tirolo Günther Platter e il suo vice, Josef Geisler. Già nel 2018 e nel 2020, l'Arge Alp ha segnalato nelle sue risoluzioni il continuo aumento della popolazione di lupi e i problemi ad esso correlati, soprattutto per l'agricoltura alpina. 

"La strada verso un controllo efficace e praticabile richiede un’osservazione coordinata della popolazione di lupi", ha detto Geisler. Tuttavia, la direttiva Habitat prevede il prelievo e il controllo solo se la popolazione di lupi in uno stato nazionale è in uno stato di conservazione "favorevole".

"L'Ue in questo caso sta tracciando confini dove per i grandi carnivori, e specialmente per il lupo, non ce ne sono. Noi vogliamo una valutazione transnazionale che tenga conto della Svizzera come stato non membro dell'Ue. Il fatto è che il lupo in Europa e anche nell’arco alpino non è a rischio di estinzione", dice l’assessore all'agricoltura e vicepresidente del Tirolo Geisler.

Nel 2021 le regioni Arge Alp hanno emesso risarcimenti per danni al bestiame per un importo di 650.000 euro.

L’anno precedente sono stati spesi sei milioni di euro per la protezione delle greggi.

Al fine di ottenere una base di dati affidabile sullo sviluppo della popolazione di lupi e sulle sue ripercussioni in ambito agricolo per le aree alpine di Arge Alp, i responsabili di politica agricola vogliono istituzionalizzare e intensificare il confronto e lo scambio di dati e informazioni.

"Già all'inizio della prossima stagione estiva - scrive ancora la Provincia - sarà avviato lo scambio dei campioni di Dna dei lupi che sono stati identificati individualmente in una regione. Finora questo scambio è stato effettuato solo in misura ridotta, perché a causa dei diversi metodi di analisi dei quattro laboratori coinvolti, i dati non sono sempre comparabili.

L’assessore all’agricoltura tirolese, il vicepresidente Geisler, considera questo intervento immediato come un'importante tappa preliminare per la prevista armonizzazione dei sistemi di analisi genetica delle regioni Arge Alp. Inoltre, è importante e utile sapere se ci sono già stati problemi con un animale in un’altra regione.

Per la prima volta nei 50 anni di storia di Arge Alp, i responsabili di politica agricola o rappresentanti delegati si sono incontrati sul palco di Arge Alp e hanno adottato una convenzione di lavoro sulla gestione transfrontaliera del lupo. La convenzione di lavoro dei responsabili di politica agricola sarà successivamente trasmessa al Comitato Direttivo di Arge Alp".

 

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