Agricoltura / Il punto

Il gran caldo estivo anticipa la raccolta nei campi: per le mele dimensioni ridotte ma frutti più dolci e succosi

In Trentino si prevede una produzione  sui livelli dell'anno scorso, la media italiana segnerà un +5% con boom in Veneto (+47%). Ormai quasi un decimo delle mele sono biologiche. Sul fronte vitivinicolo, Ferrari Trento fa sapere che la vendemmia comincerà 16 giorni prima dello scorso anno scorso

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TRENTO. Il caldo inusuale dei mesi scorsi fa scattare in anticipo le raccolte di uva e mele anche in Trentino.

Le cantine Ferrari annunciano che la vendemmia comincerà domani, mercoledì 10 agosto, cioè ben 16 giorni prima rispetto allo scorso anno.

"Ricordando un po' quella del 2003, la vendemmia 2022 si profila nella norma dal punto di vista della quantità e, nonostante l'andamento stagionale, con prospettive buone dal punto di vista qualitativo, grazie alle piogge di inizio agosto, ma soprattutto ai particolari accorgimenti messi in pratica nei vigneti di Chardonnay e Pinot Nero di Ferrari Trento", commenta in una nota Marcello Lunelli, enologo e vicepresidente di Ferrari Trento.

Tra le pratiche introdotte da Ferrari Trento per ottimizzare l'impiego di acqua la scelta di fare ricerca su nuovi portainnesti, come il tipo M, cioè gli apparati radicali di ultima generazione, frutto di una intensa attività di studio condotta dall'Università di Milano con il supporto di Winegraft, di cui Marcello Lunelli è presidente, che garantiscono di risparmiare fino al 40% del consumo di acqua. L'azienda ha inoltre investito in vigneti sempre più in alta quota, una scelta che si è sta rivelando assolutamente determinante in questi anni di cambiamento climatico per mantenere costante la qualità dei suoi Trentodoc.

Sul fronte delle mele in Italia, per quest'anno di siccità si attende una produzione in controtendenza all'andamento generale è stimata in aumento medio del 5% (ma per il Trentino si prevede invece un -1%, -3% in Alto Adige) rispetto allo scorso anno, per un totale che supera i 2,1 milioni di tonnellate nel 2022 per quello che è il frutto nazionale più consumato nel nostro Paese.

Un'analisi di Coldiretti su dati Prognosfruit è stata diffusa in occasione dell'inizio della raccolta per le varietà più precoci come la gala, la prima ad essere staccata.

"Con le continue ondate di caldo di questa estate rovente - evidenzia Coldiretti - i frutti rischiano scottature e in più faticano a prendere il classico colore rosso brillante di alcune varietà. La siccità e il caldo hanno poi in parte ridotto le dimensioni delle mele rispetto agli anni passati, ma - sottolinea la confederazione agricola - la qualità è invece cresciuta, con frutti più dolci e succosi".

L'andamento del raccolto varia lungo la Penisola, visti anche i problemi causati da siccità e maltempo in alcune regioni del Nord.

In Alto Adige, dove si raccoglie quasi metà delle mele Italiane, la produzione come detto sarà in calo a circa 912mila tonnellate, trend in discesa anche per il Trentino con 507mila tonnellate.

Si registrano incrementi importanti in altre regioni: +47% in Veneto con 215mila tonnellate, +21% in Lombardia con 23mila tonnellate, +20% in Piemonte con 225mila tonnellate e +12% in Emilia Romagna con 175mila tonnellate.

"L'Italia si classifica così - sottolinea la Coldiretti - al secondo posto tra i paesi produttori dell'Unione europea dove la produzione è stimata in 12,2 milioni di tonnellate in calo dell'1% rispetto allo scorso anno, con in testa la Polonia con poco meno di 4,5 milioni di tonnellate in crescita del 5%, mentre al terzo posto dietro all'Italia si piazza la Francia con circa 1,5 milioni tonnellate (+6%)".

L'Italia - precisa la Coldiretti - può vantare 6 mele italiane a denominazione di origine riconosciute dall'Ue: Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Mela del Trentino Igp, Melannurca Campana Igp, Mela Valtellina Igp, Mela Rossa Cuneo Igp.

Dal punto di vista delle varietà - sottolinea la Coldiretti - in Italia calano i raccolti della Golden Delicious (-5%), delle Fuji (-3%), delle Jonagold (-18%) e delle Braeburn (-15%), crescono invece le Red Delicious (+7%), le Granny Smith (+18%) e le Gala (+2%).

In crescita anche le mele bio che rappresentano ormai il 9% del raccolto totale nazionale.

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