Firenze, i lavoratori Guess contro la delocalizzazione

I lavoratori Guess di Firenze oggi hanno manifestato per contestare la delocalizzare in Svizzera dell’intero comparto stile e prodotto annunciata dall’azienda.

Questa matttina il corteo, con il mottto «Firenze si sveste», è partito alle 9 davanti al negozio Guess via degli Speziali e ha attraversato le vie del centro, per concludersi verso le 11 al ponte Santa Trinità dove si è svolta una colorata manifestazione.

I lavoratori fanno appello anche a Belen Rodriguez, testimonial del brand, perché aiuti a rendere pubblica la loro preoccupazione.

«Abbiamo chiesto a Belen di solidarizzare con noi aiutandoci a rendere pubblica la nostra situazione», racconta Sara Pratesi, una delle 90 dipendenti a rischio licenziamento.

«A lei - ha aggiunto - non chiediamo di prendere una posizione o di compromettere in qualche modo il suo rapporto con i vertici aziendali, né di rinunciare al suo contratto.
A Belen abbiamo chiesto solo di solidarizzare con noi aiutandoci a rendere pubblica la nostra situazione».

I lavoratori, che sono in assemblea permanente, hanno anche inviato una lettera aperta all’amministratore delegato di Guess, Victor Herrero, per sensibilizzarlo sulla loro situazione.

La lettera è anche il testo di una petizione online su Change.org.


Ieri l’azienda ha accolto una richiesta dei sindacati, accenttando l’impegno a inviare in Toscana un rappresentante di Guess Europe, affinché la rappresentanza gli avanzi le richieste di far cessare gli approcci individuali nei confronti dei lavoratori, e di mantenere la sede di Firenze, con i suoi addetti, come filiale distaccata della stessa Guess Europe, con quartier generale in Svizzera.

L’incontro, secondo quanto emerso, dovrebbe tenersi nei prossimi giorni e perciò ieri lo sciopero era stato sospeso, mentr eoggisi è svolto, con la prevista manifestazione in città.

«Abbiamo visto degli spiragli, le istituzioni ci hanno saputo sostenere», ha commentato ieri Alessandro Picchioni (Filctem-Cgil), all’uscita dalla riunione tenutasi a Palazzo Medici Riccardi, mentre fuori lavoratori e lavoratrici tenevano un presidio.

«Abbiamo ribadito come Comune e Città metropolitana che siamo contrari al ridimensionamento della sede fiorentina di Guess», ha dichiarato l’assessore al lavoro Federico Gianassi, il quale ha annunciato che il caso verrà segnalato al governo.


LA LETTERA DEI LAVORATORI

«Caro Sig. Herrero,

siamo lavoratori della sede fiorentina della Guess, siamo clienti della Guess, siamo cittadini di Firenze e del mondo, siamo persone che credono che la bellezza e la creatività siano frutto di un buon lavoro.

Oggi Le scriviamo per chiederLe di rivedere la sua decisione di trasferire le funzioni stile e prodotto dall’Italia alla Svizzera. Non solo per i lavoratori che dovranno scegliere tra lasciare un posto di lavoro che amano o trasferirsi con i propri cari a Lugano, ma anche per le sorti dell’azienda che è innanzitutto fatta dalla professionalità, dalla passione e dalla creatività dei lavoratori.

Vent’anni fa, la Guess ha scelto di investire in Italia, a Firenze, perchè Firenze è la Silicon Valley della moda e del gusto. Grazie a questo territorio il brand Guess è cresciuto nel mondo e riteniamo sbagliata una scelta che disperde questo valore e che persegue una politica di mera riduzione dei costi e della qualità del prodotto. Chiediamo insieme, a gran voce, la presentazione di un piano industriale di crescita della struttura italiana, in grado di rafforzare lo stile e la qualità del prodotto e ridare fiducia ai lavoratori, agli azionisti, la rete vendita e ai clienti di Guess!

Noi non ci arrenderemo, perchè amiamo il nostro lavoro e perchè vogliamo che la Guess torni ad amare Firenze».

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