Giustiizia / Il caso

Raggirano l'anziana parente, a processo: avrebbero sottratto oltre un milione di euro

La coppia, un 64enne e una 59enne, sarebbe rimasta a vivere nella villa della vittima, malata da decenni, abusando della sua fragile condizione per appropriarsi dei suoi risparmi. Per questo marito e moglie sono finiti davanti al giudice del tribunale di Trento, accusati di circonvenzione di incapace, di sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale

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TRENTO. Era stati condannati nel 2015 alla pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione e a un risarcimento di quasi 1.300.000 euro per aver raggirato un'anziana parente. Ma nonostante ciò la coppia, un 64enne e una 59enne, sarebbe rimasta a vivere nella villa della vittima, malata da decenni, abusando della sua fragile condizione per appropriarsi dei suoi risparmi. Per questo marito e moglie sono finiti davanti al giudice del tribunale di Trento, accusati di circonvenzione di incapace, di sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale.

Stando alle ricostruzioni dell'accusa dal 2016 - nonostante dal 2014 fosse stato nominato un amministratore di sostegno - la coppia avrebbe continuato a sottrarre denaro all'anziana non soltanto attraverso prelievi ingiustificati - diverse le operazioni registrate, anche ravvicinate - o versamenti dal suo conto corrente, ma anche non rispettando il pagamento del risarcimento stabilito dal giudice.

I due avrebbero inoltre impedito l'accesso nell'abitazione a un consulente nominato per la perizia per la tutela dell'immobile e di un terreno di proprietà dell'anziana e anche alla sua amministratrice di sostegno che quindi non sarebbe riuscita a vedere la sua assistita perché ostacolata dalla coppia.

La quale avrebbe quindi evitato le visite facendo in modo che nessuno potesse vedere la donna. I fatti contestati, nello specifico, risalirebbero intorno al 2021 e al 2022. Il 64enne e la moglie, stando alla procura, sarebbero riusciti dunque a mettere le mani su una cifra pari a oltre un milione di euro circa. Ora in aula dovranno difendere la loro posizione.

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