Crimine / L'allarme

Trento e dintorni, raffica di telefonate per chiedere soldi con la truffa del figlio in difficoltà

Da Cavedine al capoluogo passando per altre zone, in questi giorni di febbraio molte segnalazioni di chiamate che hanno lo scopo di spaventare i parenti raccontando una storia falsa per farsi dare denaro. L'appello delle forze dell'ordine: diffidare e chiamare sempre il 112

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TRENTO. L'allarme truffa telefonica ritorna, in questi giorni, in varie zone del Trentino: «Suo figlio ha fatto un incidente». Ma Bastano poche parole per fare trasalire chi risponde al telefono e abbassare del tutto le difese di chi teme per le sorti dei propri cari.

Se poi dall'altro capo del telefono c'è un presunto rappresentante delle forze dell'ordine, il canovaccio per la truffa perfetta è pronto. Ed è proprio contando sul fatto che i malcapitati siano disposti a tutto per aiutare un proprio familiare che i malviventi provano a mettere a segno il raggiro, con la richiesta di denaro per pagare avvocati o per altre emergenze.

Ieri sono state numerose le telefonate arrivate sul telefono di casa di anziani residenti in valle di Cavedine, ma segnalazioni sono giunte in questi giorni anche da Aldeno e Trento.

Per mettere in guardia i cittadini i Comuni di Madruzzo e Cavedine ieri hanno pubblicato anche un post sulla pagina social dell'amministrazione: «Si avvisa la popolazione che siamo stati avvertiti dalle forze dell'ordine di tentativi di truffa telefonica a discapito di persone, in particolar modo anziane. I truffatori riportano un incidente ad un caro per estorcere denaro. Si raccomanda la massima attenzione e si invita a chiamare immediatamente le forze dell'ordine in caso di eventuale coinvolgimento».

La tecnica del malviventi è quella solita: le vittime vengono contattate attraverso il telefono di casa da sconosciuti che sostengono di essere avvocati o appartenenti all'Arma (in questo caso c'è chi ha ricevuto la chiamata da un presunto carabiniere): spiegano che il figlio o il nipote ha avuto un incidente, è stato arrestato e che serve denaro per pagare la cauzione in modo da permetterne la liberazione. In un caso, per esempio, sostenevano che il figlio avesse investito con la macchina una mamma ed un bambino.

I truffatori gettano molti ami, nella speranza che qualcuno abbocchi e metta mano al portafoglio. Probabilmente scorrono un vecchio elenco telefonico. È probabile che i tentativi di raggiro registrati in valle dei Laghi e in città siano messi in atto dalle stesse persone. Chi dovesse ricevere una simile telefonata deve rivolgersi immediatamente al 112.

L'invito, rinnovato anche oggi dalle forze dell'ordine, è di prestare la massima attenzione, segnalare i casi sospetti e non consegnare denaro.

A rinnovare l'allerta è, oggi, anche una nota della polizia di Stato, che ricorda che nei giorni scorsi sono state denunciate numerose truffe a danno di soggetti anziani attraverso il metodo del cosiddetto “figlio bisognoso di soldi”.

"Il modus operandi - scrive la questura di Trento - risulta ormai consolidato: i truffatori, attraverso messaggi di testo, contattano la vittima designata, spacciandosi per proprio figlio e giustificando il nuovo numero di telefono con generici problemi al cellulare.

La conversazione instaurata prosegue anche per alcuni giorni sino a quando, ottenuta ormai la totale fiducia da parte del malcapitato, viene avanzata una richiesta di bonifico per i motivi più disparati, quali ristrutturazioni urgenti, incidenti stradali o cure mediche improvvise".

Da qui l'appello in situazioni del genere a rivolgersi subito alle forze del'ordine tramite il numero unico di emergenza 112.

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