Trento / L'incendio

Il rogo alla Vetri Speciali: cassa integrazione per i lavoratori. La Cgil: coinvolto il 90 per cento delle maestranze

Le fiamme sarebbero state causate da un malfunzionamento del forno principale: sono usciti cento metri cubi di vetro fuso. Danneggiati tutti gli apparati: per le riparazioni saranno necessarie tre-quattro settimane. Evitato il peggio grazie al rapido intervento dei vigili del fuoco, che ora stanno valutando con l'Uopsal l'opportunità di istituire un dispositivo di vigilanza e prevenzione

CAUSE Vetri Speciali, il rogo è partito dal forno di fusione a 1500 gradì
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TRENTO. "Non ci sono le condizioni per riprendere l'attività produttiva a breve, quindi scatterà la cassa integrazione": lo spiega Mario Cerutti della Filctem Cgil, che sta seguendo i lavoratori dello stabilimento Vetri speciali di Gardolo dopo l'incendio divampato nella serata di ieri.

"Ho sentito - prosegue il sindacalista - la direzione della Vetri speciali questa mattina, verso le 7.30, e dovevano decidere se sarà una cassa integrazione ordinaria o no. La cassa integrazione dovrebbe partire tra oggi e domani. Teniamo conto che si tratta di una cassa integrazione a zero ore, quindi la perdita salariale è abbastanza rilevante. E sarà anche lunga, perché che si abbia a che fare con un rifacimento totale o parziale del forno, ci vorranno dei mesi. Bisogna anche capire se le fiamme hanno coinvolto le linee produttive, che sono attaccate al forno".

"I lavoratori della Vetri speciali sono circa 200. Questa situazione coinvolgerà circa il 90 per cento delle maestranze". Un'altra questione che emerge, è "un altro investimento che era partito, il trasferimento a Gardolo dell'area produttiva che la Vetri speciali aveva a Pergine. Il cantiere era già stato attivato. Quello che è successo chiaramente rallenterà i tempi di realizzazione". I sindacati, conclude Cerutti, "saranno convocati tra oggi e domani dalla proprietà stabilimento".

Nel frattempo si apprende che sono fuoriusciti circa 100 metri cubi di vetro fuso dal forno dello stabilimento, nell'incendio divampato ieri alle 20.39. La fuoriuscita di vetro fuso è finita in una vasca di protezione situata nel piano interrato, generando una schiuma di vetro che ha invaso e danneggiato tutti gli apparati.

La temperatura di fusione del vetro era tra i 1300 e i 1400 gradi. Le rotture non sono ancora state accertate: con tutta probabilità, sarà rilevata una fessurazione forno. Gli interventi di contenimento hanno consentito di non spegnere il forno; questo renderà più veloci le riparazioni. L'impianto potrebbe rimanere fermo tra le tre e le quattro settimane. In ogni caso, bisognerà valutare il suo funzionamento dopo la rimozione del vetro. In questo momento, sul posto è attiva una squadra di vigili del fuoco per garantire la messa in sicurezza dell'area. I tecnici dell'azienda, invece, stanno lavorando per rimettere in funzione l'impianto.

Uopsal e vigili del fuoco stanno valutando l'opportunità di un intervento di vigilanza e prevenzione.

Si è trattato infatti di una tipologia di incidente che poteva trasformarsi in un grave infortunio sul lavoro, anche se fortunatamente non risulta nel caso in questione nessun accesso per urgenza in pronto soccorso dell'ospedale Santa Chiara, al punto che le ambulanze arrivate fuori dallo stabilimento quando è stato lanciato l'allarme sono tornate vuote. Gli operai se la sono cavata con intossicazione e irritazione da fumo.

L'idea che si sta valutando è quella di fare una valutazione del rischio per evitare che in futuro possa verificare un infortunio. Pare che le cause dell'incendio siano confinate all'alto forno, da cui è fuoriuscita una grande quantità di vetro fuso, ma sulla dinamica i vigili del fuoco stanno ancora verificando.

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