Caldo / Lavoro

I riders lavorano al caldo e non hanno alternative: "Diritti garantiti solo con un contratto di lavoro dipendente"

I sindacati in loro difesa. Le piattaforme sono obbligate per legga a fornire ai riders dispositivi di sicurezza contro le alte temperature e le ondate di calore: tra questi un contenitore termico per il fabbisogno giornaliero d'acqua, una soluzione con sali minerali e la crema solare protettiva. Regole che valgono anche per chi lavora nei magazzini logistici e per tutti coloro che sono impegnati nelle consegne a domicilio

METEO Le previsioni del tempo per i prossimi giorni
IL DRAMMA Revò, folgorato dalla corrente nel cantiere di casa
IL CASO Un operaio della Dana di Torino sviene per il caldo (2022)

TRENTO. Nonostante la calura estiva non si fermano le corse dei riders per le consegne a domicilio. E a causa dell'attività remunerata a "cottimo" questi lavoratori sono costretti a fare più consegne possibili pur di arrivare a guadagnare quanto gli serve per poter vivere, rischiando anche malori e disidratazione. Non hanno alternative, visto che non hanno diritto a ferie, a permessi retribuiti né alla cassa integrazione. Diritti che vengono garantiti solo con un contratto di lavoro dipendente come quello proposto finalmente anche a Trento da Just Eat che applicherà il contratto della logistica sottoscritto anche da Filt Cgil e Nidil Cgil.

"In questa torrida estate questa è una buona notizia - commentano in una nota Giulia Indorato e Franco Pinna segretari di Nidil e Filt del Trentino -. Un contratto da dipendente darà maggiori garanzie ai lavoratori. E sarebbe auspicabile che anche le altre società di delivery si muovessero in questa direzione. In ogni caso ciò non toglie che il tema della salute e della sicurezza non possa essere subordinato alla tipologia contrattuale. Va garantito sempre. Una conferma che è arrivata anche dai giudici".

Le piattaforme sono obbligate per legga a fornire ai riders dispositivi di sicurezza contro le alte temperature e le ondate di calore: tra questi un contenitore termico per il fabbisogno giornaliero d'acqua, una soluzione con sali minerali e la crema solare protettiva. Regole che valgono anche per chi lavora nei magazzini logistici e per tutti coloro che sono impegnati nelle consegne a domicilio. Anche in questi casi va previsto, in condizioni di calore eccessivo, anche la possibilità di rallentare le operazioni oltre alla fornitura da parte della azienda di bevande refrigeranti e sali.

"A livello nazionale Nidil ha già scritto alla maggiori società di food delivery chiedendo il rispetto di quanto previsto da Inail e sancito dalla sentenza di Palermo. A livello locale il nostro ufficio resta a disposizione di tutte le lavoratrici e i lavoratori che vogliono ottenere informazioni o far valere i loro diritti anche su questo tema", concludono Indorato e Pinna. 

comments powered by Disqus