Politica / Il caso

La Lega sospende Sergio Divina per sei mesi, lui si dimette dalla presidenza del Centro Santa Chiara

L’ex senatore leghista: «Mi pareva di aver usato modi civilissimi ed educati: è un buon momento per il centrodestra, se stiamo uniti c'è una buona possibilità, senza arroganza e supponenza che potrebbero urtare i partner indispensabili per la vittoria. Nessun accenno a persone o offese»

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TRENTO. La Lega del Trentino ha notificato a Sergio Divina un avviso di richiesta di sospensione dal partito per sei mesi. Lo comunica, in una nota, lo stesso Divina, affermando di essere stato accusato di "aver detto cose che hanno nuociuto al partito" e annunciando le dimissioni da presidente del Centro culturale Santa Chiara di Trento.

«Mi pareva di aver usato modi civilissimi ed educati per esprimere un pensiero che si estrinseca più o meno così: è un buon momento per il centrodestra, se stiamo uniti c'è una buona possibilità di successo, per unire servono atteggiamenti concilianti, non arroganti e supponenti che potrebbero urtare la suscettibilità di partner indispensabili per la vittoria. Nessun accenno a persone o offese a chicchessia ma un consiglio, tra l'altro di buon senso, ai miei eredi politici trentini», spiega Divina, dicendosi "profondamente toccato" dalla reazione suscitata.

«Se in una famiglia non si ascoltano e non vi è rispetto per i padri - aggiunge l'ex senatore della Lega - significa che lì qualcosa funziona male, e bisogna saperne trarre delle conclusioni. Rammarico a parte, se per i miei 'ex' amici sono diventato un problema, mi pare corretto lasciare ogni incarico che deriva da designazioni del mio partito e specificamente la presidenza del Centro S. Chiara che per quattro anni ho diretto (tra l'altro senza alcuna indennità) che so di lasciare in buona salute, con bilanci in ordine e con una programmazione che già copre le stagioni autunno-inverno dell'anno solare in corso».

«Questa loro pesante reazione, oltre che avermi profondamente toccato, mi ha fatto riflettere sui rapporti tra me ed il partito che 30 anni fa con pochi coraggiosi amici, abbiamo fondato. Se in una famiglia non si ascoltano e non vi è rispetto per i padri, significa che lì qualcosa funziona male! E bisogna saperne trarre delle conclusioni. Devo ringraziare l'ottimo Direttore Ongaro e tutto lo staff del Centro che ho trovato estremamente preparato, motivato e rispondente anche a tutte le richieste straordinarie di impegni che spesso sono avvenute. Un grazie all'Assessore Bisesti col quale ho proficuamente collaborato e dal quale ho sempre avuto i supporti necessari per le molteplici attività affrontate. Certo, è stata un'esperienza che non dimenticherò e che vorrei lasciare bella e pulita nella mia memoria».

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