Caso Pedri / La ricorrenza

Auguri Sara, ovunque tu sia: la famiglia Pedri ricorda la ginecologa scomparsa da Cles nel 2021

Avrebbe compiuto 34 anni oggi, 23 giugno. La madre: «Sara, anima libera e luminosa, sottratta dal nostro amore. Il silenzio ti ha portata in una luce diversa dove tutto è possibile, dove anch’io vorrei raggiungerti per liberarmi di questo macigno che grava sulla mia esistenza»

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TRENTO. Due anni e tre compleanni senza Sara Pedri. Un dolore, quello della famiglia e di tutti coloro che hanno avuto la possibilità di conoscere la giovane ginecologa - scomparsa all’età di 31 anni dopo una difficile esperienza lavorativa presso l’ospedale Santa Chiara di Trento, il 4 marzo del 2021, nei pressi del lago di Santa Giustina - che scorre di social in social, attraversando l’Italia. Oggi, venerdì 23 giugno, Sara avrebbe compiuto 34 anni: la sorella Emanuela e la madre, Mirella Santoni, hanno condiviso una riflessione e una lettera mediante la pagina Facebook “Verità per Sara Pedri”. Parole forti, di amore e di dolore, che si intrecciano alla delicatezza di una giovane vita. 

«Per la mia famiglia è una giornata speciale, Sara compie 34 anni! - ha scritto sui social la sorella Emanuela - a causa della tremenda alluvione che ha colpito la nostra città di Forlì e non solo, non è stato possibile organizzare uno dei nostri “magici incontri” al Giardinetto di Sara, dove avremmo potuto raccoglierci e festeggiare il suo compleanno. L’abbiamo voluta pregare questa mattina, nonché ricordarla attraverso scritti e progetti che con grande orgoglio ed emozione desideriamo condividere insieme a tutti voi».

«Quando, dopo l’esondazione ho rimesso piede al nostro Parco Urbano, mi sono ritrovata di fronte ad uno scenario apocalittico, dove tutto si era fermato e la vita sembrava non esserci mai stata - ha spiegato Emanuela Pedri riferendosi al luogo del ricordo dedicato alla sorella - Tutto ciò di cui mi ero riempita per anni, come l’odore dell’erba, le infinite sfumature del verde, il dolce rumore del cinguettio degli uccelli e di tutti i protagonisti di quel meraviglioso micro mondo erano stati spazzati via, come se non fossero mai esistiti. Il tutto avvolto da un silenzio inumano. Mi addentravo cautamente in quell’ambiente apparentemente “dimenticato da Dio”, con timore e tristezza, per la paura di vedere altro e ad ogni passo il mio cuore batteva sempre più forte! Poi finalmente ti ho visto, in tutto il tuo splendore, e la mia paura si è trasformata in pura felicità, come quando trovi un’oasi nel deserto dopo il nulla».

«Com’era possibile? Tu così giovane ed esile, eri riuscito a resistere alla forza impetuosa di tutta quell’acqua e del fango - ha aggiunto - anche i fiori che ti circondavano hanno continuato a fiorire, creando tutt’attorno un tappeto ancora più colorato che richiama l’attenzione di chi, seppur con timore, si avvicina incredulo. In quel momento ho capito come la natura possa colpire così brutalmente ma, subito dopo, rinascere auto rigenerandosi lentamente. È in quel preciso istante Sara che ho sentito tutta la tua presenza e mi sono lasciata andare ad un pianto liberatorio. Avevo paura di averti perso nuovamente. Invece mi hai fatto capire che sarà proprio quel piccolo lembo di natura in fiore a guidare una rinascita più generale. Un simbolico punto di partenza per suturare le ferite delle nostre anime e del nostro territorio. La tua Manù». 

Lì, nel Giardino dedicato alla giovane ginecologa scomparsa, resta sempre aperta la “Casetta Postale” per accogliere pensieri scritti, disegni, immagini che la famiglia sta conservando quale regalo più prezioso. Anche la madre di Sara ha deciso di scrivere una lettera a lei dedicata, in occasione del suo 34esimo compleanno. Parole potenti, ma anche delicate, ricche d’amore e di dolore. Di seguito, il testo integrale che ha scritto la madre

«Sara, figlia tanto desiderata e così presto svanita e sottratta al Nostro amore e alla nostra soddisfazione di averti vista crescere nella gioia e nella conquista dei traguardi che avevi tanto ambiti - ha scritto la mamma - oggi è il Tuo 34° compleanno, ma di questi ultimi anni posso solo immaginare come e dove avresti vissuto, cosa avresti fatto, come saresti cambiata, quali altre mete avresti raggiunto, sempre di corsa. Immagino accanto a Te l’amore intenso e profondo di un giovane e anche di un piccolo figlioletto che avrebbe fatto la tua gioia e anche la mia, di nonna già avanti negli anni».

«Sara, anima libera leggera e luminosa - ha sottolineato la madre - è la terza ricorrenza del tuo silenzio, quel silenzio che ti ha portata verso la libertà vera, volando tra le nuvole immersa in una luce diversa dove tutto è possibile, dove anch’io vorrei raggiungerti per liberarmi di questo macigno che grava senza interruzione sulla mia esistenza. Questa mia esistenza vissuta tra due luoghi del cuore e del ricordo … la Tua stanza dove entro in punta di piedi per avvertire l’odore di Te che è ancora e sempre inconfondibile e che temo possa svanire, così apro poco la finestra e sono gelosa che qualcuno possa aspirarne il profumo di Te e portarmelo via».

«L’altro luogo è il giardinetto al Parco Urbano dove vive il Tuo albero, rigoglioso più che mai, miracoloso nel suo verde fogliame che contrasta vistosamente con la desolazione arida e uniforme del limo lasciato dalla piena che ha colpito la Nostra città - continua la lettera - qui trascorro quasi due ore ogni giorno e ieri (22 giugno, ndr) un giovane che si è fermato ad ammirare i fiori vivaci e multicolori del giardinetto, ha definito questo nostro angolo di paradiso come un oasi di pace e di speranza, nella desolazione più totale. Anche i coniglietti sono attratti dal prato, che stenta a ricrescere nel fango arido, sterile e grigio, ma che ha la forza misteriosa e inevitabile della vita che continua».

«L’albero in cui vivi è diventato rigoglioso, frondoso, ombroso, vero miracolo di vita e sopravvivenza dopo la tragica calamità. Chi passa non può fare a meno di notare i fiori vividi che esplodono nei colori accesi ed attraenti e non può non rivolgere uno sguardo d’amore e di ricordo per i Tuoi capelli rossi, per gli occhialoni più grandi del Tuo viso, per il Tuo sorriso, nella foto, così gioioso e rilassane.
Sara, mentre voli lassù oltre le nuvole, non dimenticarti di volgere lo sguardo verso di me e tutti i tuoi cari perennemente bisognosi di conforto e di coraggio per continuare ad andare avanti» ha concluso la madre.


Il 4 marzo 2023, a due anni dalla scomparsa di Sara Pedri, l’Adige ha prodotto e realizzato il podcast: «Questa volta non ce la farò»: la storia sospesa di Sara Pedri - un caso, quello della giovane ginecologa scomparsa in val di Non, che ha toccato l’opinione pubblica e messo sotto sopra la sanità trentina. Potete ascoltarne gli episodi anche sulle piattaforme Spotify e Audible.

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