Fauna / La manifestazione

Animalisti di nuovo in piazza a Trento: salviamo gli orsi, la Provincia deve cambiare rotta

Questo pomeriggio, domenica 21 maggio, altra manifestazione con interventi in piazza Dante e corteo con diverse centinaia di persone in città per chiedere la liberazione dell'orsa Jj4 e in generale per una gestione diversa dei plantigradi presenti in Trentino

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TRENTO. Animalisti di nuovo in piazza, questo pomeriggio, domenica 21 maggio, a Trento.

É andata in scena l'iniziativa "Stop Casteller", promossa dall'assemblea Antispecista: dapprima il presidio e gloi interventi al microfono in piazza Dante, davanti al palazzo della Provincia, poi il corteo per le vie del centro partito poco prima delle 15.30, con diverse centinaia di partecipanti.

Sono state ribadite le proposte per una gestione diversa degli orsi e le critiche all'approccio della giunta provinciale che intende ridurre il numero dei plantigradi in Trentino, anche facendo ricorso agli abbattimenti di esemplari classificati come "problematici".

Fra questi ultimi figurano Jj4, l'orsa ritenuta responsabile della morte del giovane Andrea Papi nei boschi di Caldes, e il maschio Mj5, per 18 anni schivo e invisibile ma ora individuato come il responsabile di un attacco a marzo in val di Rabbi.

Sono tornati a risuonare gli slogan per la liberazione di Jj4, contro le catture e gli abbattimenti.

Corteo animalista a Trento: "Serve una gestione diversa degli orsi"

Nuove critiche alla linea della Provincia guidata da Fugatti hanno risuonato oggi pomeriggio, 21 maggio, a Trento, nel corteo animalista che chiede un cambio radicale di passo e subito la liberazione dell'orsa Jj4 [foto di Paolo Pedrotti]

MANIFESTAZIONE Animalisti di nuovo in piazza a Trento: salviamo gli orsi, la Provincia deve cambiare rotta

E per una revisione della gestione trentina degli orsi, con iniziative - proposte dal mondo ecologista e da vari esperti di grandi predatori - volte a favorire una convivenza serena con le comunità umane ma anche a incentivare la dispersione naturale degli animali verso altri territori.

Parallelamente, si chiede che strutture di reclusione quale il recinto del Casteller a Trento vengano dismesse.

La manifestazione odierna segue di poco più di 24 ore quella di segno opposto svoltasi ieri, che ha visto oltre un migliaio di persone, fra le quali numerosi rappresentanti istituzionali, radunarsi in piazza Dante per esprimere la propria contrarietà alla presenza di lupi e orsi in Trentino e per dare sostegno alle politiche della giunta provinciale. Politiche ribadite in piazza dallo stesso presidente, Maurizio Fugatti.

E questo pomeriggio non sono mancate le critiche a questa manifestazione, i cui partecipanti, secondo le accuse dell'assemblea Antispecista "stanno in realtà invocando la morte di orsi e lupi e auspicando, di fatto, una nuova estinzione di specie protette".

Polemica anche per la presenza di fugatti e di diversi sindaci. "Ai sindaci presenti in piazza, elogiati per il loro lavoro sottotraccia, chiediamo quali siano le misure adottate dai loro comuni per tutelarla questa sicurezza. Perché sono ancora sprovvisti di cassonetti anti-orso? Quanti incontri con i cittadini e attività scolastiche hanno fatto per aumentare la conoscenza e ridurre gli incidenti? Possiamo rispondere noi: nulla", afferma l'assemblea.

Respinta anche la contrapposizione fra umani e non: "Noi diciamo: basta contrapporre un Noi a un Loro! Prima il rispetto della vita umana e animale e dopo il profitto economico e l’interesse della poltrona. Da decenni le destre di tutto il mondo fanno leva sulla paura dell'estraneo: una contrapposizione che nella storia ha portato solo disastri, sia per gli uomini che per gli altri animali. È arrivato il momento di spostare il nostro punto di vista, cedere una parte dei nostri privilegi sulla montagna, per permettere anche ad altri animali di vivere pienamente la loro vita senza essere braccati, ingabbiati, uccisi a causa di una classe dirigente che sfrutta la paura delle persone per raggiungere i propri scopi".

Accanto a un pacchetto di proposte per una gestione alternativa del territorio e di chi lo abita, c'è la critica del modello visto finora: "Quello a cui assistiamo è la storia che si ripresenta identica a se stessa ma sotto forma di farsa, con la ripetizione degli stessi errori che hanno portato, a fine '800, all'estinzione dell'orso nelle nostre valli. I trasferimenti e la caccia selettiva, tanto sbandierati dalla siunta Fugatti, significano, per una popolazione di orsi già estremamente ridotta e con scarsa variabilità genetica, morte certa. Morte non solo per i singoli individui ma per l'intera specie.

I politici che si fingono interessati alla sicurezza dei cittadini questo lo sanno bene e, mentre parlano di tutela dell'uomo e delle attività umane, stanno consapevolmente pianificando di far estinguere orsi e lupi un'altra volta. Come è possibile che queste persone siano le stesse che dovrebbero occuparsi di tutelare la fauna selvatica?", osserva ancora l'assemblea Antispecista a margine del corteo odierno.

Infine, un'osservazione sul rapporto con l'ambiente locale: "Il bosco, a differenza di quanto si è detto in piazza ieri, non è nostro: non può essere concepito come l'estensione del giardino di casa a totale disposizione degli umani e, quindi, epurato da qualsiasi presenza sgradita, pericolosa e non redditizia. Il bosco è anche la casa di orsi, lupi e selvatici, dove gli animali dovrebbero potersi muovere agevolmente, tramite la creazione di corridoi faunistici e alimentari come era inizialmente previsto dal progetto Life Ursus. Questo non è stato fatto, così come in 20 anni non sono stati messi cassonetti anti-orso e gli allevatori non sono stati obbligati ad attivare le misure di precauzione per proteggere le greggi. Se a questo si aggiunge il totale abbandono dell'educazione della popolazione alla convivenza pacifica capiamo come la politica abbia posto tutte le basi per procedere allo sterminio che oggi sbandiera nelle piazze della nostra città.

La gestione dei selvatici va tolta alla politica e affidata a persone capaci e competenti, esperti di varia estrazione che abbiano a cuore non solo gli interessi umani ma anche quelli degli altri animali che abitano il territorio con pari diritto del nostro", concludono gli animalisti scesi in piazza oggi a Trento.

Per giovedì è in programma un presidio animalista davanti al Tar in via Calepina a Trento: quel giorno si terrà l'udienza davanti al tribunale amministrativo sul decreto di Fugatti (ora sospeso) per cattura e abbattimento di JJ4 e per MJ5.

Mercoledì sera si terrà invece una fiaccolata organizzata dalla Lav, dalle 19 alle 22 in piazza D'Arogno, sempre per ribadire il no alle rimozioni di orsi.

Ieri pomeriggio, all'ingresso del Casteller, il blitz del gruppo Centopercentoanimalisti che ha affisso uno striscione: “Tar fai la cosa giusta, noi in vigile attesa”.

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