Animali / Il caso

"Provincia al lavoro con l'obiettivo di dimezzare il numero di orsi in Trentino: ormai sono troppi"

Il presidente Fugatti ha comunicato di essere già in contatto con le autorità centrali, Ispra e governo, per far presente la necessità di rivedere il progetto Life Ursus: "Va riportato alle previsioni originarie di una cinquantina di esemplari sul territorio, oggi sono un centinaio e la convivenza con gli esseri umani diventa difficile"

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TRENTO. "Ad oggi i casi di orso problematico, dei quali è già stata informata Ispra, sono tre. Nei prossimi giorni verrà fatta richiesta di abbattimento di questi tre esemplari, tra cui Mj5 (responsabile dell'aggressione del 5 marzo scorso), Jj4 (di cui già chiesto abbattimento) e M62. Abbiamo avuto già rassicurazioni da parte Ispra di dell'accoglimento di queste richieste".

Così il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, nella conferemza stampa di stasera, 7 aprile, nella quale ha annunciato di aver emanato un'ordinanza per l'individuazione e l'abbattimento anche di un quarto orso, quello responsabile della mortale aggressione nei boschi di Caldes della quale è rimasto vittima Andrea Papi, 26 anni.

Il giovane stava correndo nei boschi quando è stato attaccato dal plantigrado. Ora gli esami genetici dovranno individuare l'esemplare che ha agito e quindi i forestali procederanno all'uccisione.

"È ormai acclarata la problematica dell'eccessivo numero di esemplari presenti sul nostro territorio rispetto alla sostenibilità del progetto Life Ursus e della convivenza tra uomo e orso.

Crediamo che occorra riportare il progetto alle originarie previsione, partendo proprio dai territori come la valle di Sole, dove gli esemplari sono in sovrannumero. La prossima settimana incontrerà il ministro competente per riduzione del progetto 'Life Ursus' per arrivare alle previsioni iniziali del progetto, che prevedevano una cinquantina di esemplari. È stato dimostrato che con questi numeri il progetto non può durare", ha detto Fugatti.

Secondo quanto riferito dal dirigente generale della Provincia di Trento, Raffaele De Col, il numero attuale è di un centinaio di orsi presenti sul territori.

"Il progetto, nato oltre vent'anni fa, prevedeva di arrivare a cinquanta esemplari diffusi in tutto il Trentino, oggi sono oltre un centinaio e fra l'altro sono rimasti nellla zona del Brenta dove si trovano evidentemente bene", ha sottolineato oggi Fugatti.

Quindi, ha aggiunto, "siamo di fronte a un sovrannumero, bisogna dunque riportarli alle dimensioni originariamente previste dal progetto Life Ursus, cosa di cui oggi ho informato il ministro dell'ambiente Pichetto Fratin".

Si apre ora, dunque, una fase che vedrà il Trentino impegnato in un confronto con Roma su tempi e modalità di questo auspicato ridimensionamento del progetto, avviato oltre vent'anni fa.

"Questo progetto - ha insistito Fugatti - non è più sostenibile nel nostro territorio con questi numeri: la prossima settimana ho un appuntamento per affrontare il tema della revisione e riduzione. Altrimenti sarà un progetto insostenibile che non potrà andare avanti".

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