Politica / Il voto

Elezioni provinciali del 22 ottobre, le liste si riempiono di sindaci

Primi cittadini e assessori comunali saranno schierati su più fronti e partiti. Anche il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, potrebbe correre per piazza Dante: «Non dipende solo da me e c’è tempo fino a settembre per decidere»

CANDIDATO L’Alleanza democratica autonomista sceglie Valduga
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CENTRODESTRA Fratelli d'Italia lancia Gerosa contro Fugatti

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. Alle prossime elezioni provinciali del 22 ottobre si preannuncia una infornata di sindaci candidati, tanto da ricordare quel «partito dei sindaci» che fu la Margherita dei bei tempi, con la differenza che questa volta i primi cittadini e gli assessori comunali saranno schierati su più fronti e su più liste.

Quel che è certo è che saranno in tanti - a giudicare dalle manovre già in corso - a voler provare a fa fare il “salto” dall’amministrazione locale al livello provinciale. I sindaci di comuni con più di 5.000 abitanti dovranno dimettersi per potersi candidare, mentre gli altri dovranno lasciare il municipio solo se eletti.

La scelta di Francesco Valduga, sindaco di Rovereto, come candidato presidente dell’Alleanza democratica e autonomista, porterà la seconda città della provincia al voto già nella primavera del 2024 e stessa sorte potrebbe toccare anche alla terza città - Pergine - se il sindaco Roberto Oss Emer, esponente di primo piano di Campobase insieme a Valduga, e tra i suoi principali sostenitori, alla fine decidesse di candidarsi pure lui alle elezioni provinciali.

Per ora Oss Emer non esclude nulla, ma precisa: «Valduga era la candidatura migliore, non avevo dubbi che finisse così, perché non c’erano alternative, anche se devo dire che lui è stato molto paziente. Io senz’altro darò una mano e mi spenderò perché vinca, per quanto riguarda la mia candidatura non dipende solo da me e c’è tempo fino a settembre per decidere. Vedremo». Sempre per Campobase, si attende anche la candidatura del segretario Michael Rech, sindaco di Folgaria.

Il sindaco di Arco, Alessandro Betta (Pd), era pronto a fare le primarie - se ci fossero fatte - come candidato presidente. Non è andata così. Valduga non era il candidato presidente che avrebbe voluto e ora potrebbe preferire restare al suo posto, piuttosto che dimettersi per candidarsi al consiglio provinciale, competizione che sempre per il Pd potrebbe vedere in pista, invece, la vicesindaca di Dro, Michela Calzà, già candidata alle Politiche e sostenitrice della segretaria nazionale Elly Schlein.

Ma tra i Comuni più grandi, potrebbero ritrovarsi ad andare al voto anche gli abitanti di Mezzolombardo, visto che il sindaco Christian Girardi sarebbe propenso ad accettare l’offerta di una candidatura nella lista di Fratelli d’Italia. Sempre il partito di Giorgia Meloni ha già annunciato la candidatura di Daniele Biada (Campodenno) e Walter Clauser, già sindaco di Malosco e oggi vicesindaco di Borgo D’Anaunia.

Con la Civica dell’assessore provinciale agli enti locali, Mattia Gottardi, hanno dato la disponibilità il sindaco di Andalo, Alberto Perli, la sindaca di Rumo, Michela Noletti, e il sindaco di Bedollo, Francesco Fantini.

A Levico sostiene Gottardi il vicesindaco Patrick Arcais ma non è detto che si candidi, mentre è rispuntato l’ex sindaco ed ex consigliere provinciale Upt, Gianpiero Passamani.

Con Gottardi potrebbe mettersi in campo anche il presidente del Consiglio delle autonomie, e sindaco di Ville di Fiemme, Paride Gianmoena, che in alternativa potrebbe optare per la «lista Fugatti», ovvero la lista del presidente, che sarà guidata dall’assessore alle attività economiche, Achille Spinelli, e dunque comunque nella coalizione di centrodestra; cosi come, restando in zona, c’è anche la sindaca di Predazzo, Maria Bosin.

Nella lista Fugatti potrebbe decidere di candidarsi anche il sindaco di Ala, Claudio Soini. Anche lui sarebbe costretto a dimettersi per correre ad ottobre. Il Patt, invece, darà una chance al suo vicepresidente Lorenzo Conci, sindaco di Calliano.

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