Fugatti: “Nessuno vuole la rottura con Fratelli d’Italia ed escludo un intervento da Roma”
Il presidente della Provincia dopo aver incassato la fiducia della coalizione per un secondo mandato è convinto che anche FdI alla fine convergerà: “Il mio messaggio è una forte scelta autonomistica per i prossimi 5 anni”
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TRENTO. Tra Fratelli d'Italia e la Lega, supportata dalle altre cinque forze politiche della coalizione, è ormai muro contro muro sul Fugatti bis. Lunedì nella riunione del centrodestra tutti - tranne Fratelli d'Italia - hanno firmato un documento in cui si indica il presidente Maurizio Fugatti come il candidato alla guida della coalizione anche alle prossime elezioni provinciali. Una mossa per mettere all'angolo il partito di Meloni, che non è disposto ad accettare una decisione che giudica una forzatura, perché presentata senza lasciare il tempo neppure di aprire la discussione.
La Lega, però, tira dritto, convinta, imbarcando il Patt e altre forze civiche e centriste, di poter anche fare a meno di Fratelli d'Italia, che di fatto viene considerato fuori dalla coalizione finché non sarà disposto ad accettare l'investitura del presidente Maurizio Fugatti per un secondo mandato. Si parla già di una nuova coalizione di centro autonomista senza l'ala destra. E addirittura il presidente starebbe per tendere la mano al Terzo Polo, aprendo ad Azione, a Raffaella Conzatti e a Mario Raffaelli.
L'interessato, che rischiava di restare sulla graticola per mesi, si mostra rinfrancato per il sostegno ottenuto dalla quasi totalità della coalizione e si dice certo però che alla fine anche Fratelli d'Italia convergerà sul suo nome.
Presidente Fugatti, come valuta l'esito della riunione della coalizione dove tutti tranne Fratelli d'Italia hanno confermato il sostegno alla sua ricandidatura?
Non posso che ringraziare per questo attestato di fiducia da parte di una coalizione che dall'inizio di una legislatura non facile sostiene questa Giunta. Poi credo che lo spirito che ha prevalso e che prevale all'interno della coalizione è quello della massima unità possibile e dunque su quello si lavorerà e non ho dubbi che ci arriveremo.
Lei dunque non ha dubbi che alla fine anche Fratelli d'Italia si convincerà a convergere sul suo nome?
A me sembra che anche Fratelli d'Italia stia affrontando questo momento con spirito costruttivo e unitario. Poi è chiaro che ci sono dinamiche politiche comprensibili. Ma tutti vogliono lavorare per la coesione.
Potrebbe mai immaginare di presentarsi alla guida di una coalizione senza Fratelli d'Italia?
No, no non è nelle corde di nessuno questo. Né nelle nostre, né nelle loro.
Però la chiusura della discussione sul candidato presidente prima ancora di aprirla è stata vissuta come una forzatura da FdI.
Non è stata una forzatura perché c'è stata una larghissima condivisione delle forze politiche e non si è prevaricato nessuno.
Il livello nazionale peserà sulla scelta finale? Teme che Salvini possa cedere alla premier Meloni?
Lo escludo. L'aspetto importante della mia candidatura è il messaggio di una forte scelta autonomistica per i prossimi cinque anni al governo del Trentino. Credo che si debba costruire una forte alleanza che abbia alla base l'autonomia.
Le hanno dato il mandato di allargare la coalizione. Inizierà dunque dal Patt?
Nei prossimi giorni inizierò a interloquire senz'altro con il Patt e con forze civiche, come quella di Merler a Trento, e i partiti centristi.