Occupazione / Il futuro

Congresso della Cgil: emergenza salari, giovani e ambiente. "Serve coesione sociale"

Spinelli, pronto al confronto, replica così: “Nel terzo trimestre 2022 gli occupati sono 250.000, la disoccupazione è calata al 3,5% e il tasso di occupazione in provincia ha raggiunto il 78,6%, in crescita di 1,6 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un tasso di occupazione femminile del 64,3%”

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TRENTO. Transizione sociale ed emergenza salariale, giovani e ambiente. Sono queste - riporta una nota - le priorità che il segretario uscente della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli, ha indicato ai 190 delegati del 20esimo congresso provinciale del sindacato.

"Le rivoluzioni industriali, anche in passato, hanno peggiorato le condizioni di lavoro, prima che un lento processo fatto di innovazione sociale e lotte, tornasse a migliorarle. È questa stessa ragione che ha portato all'introduzione del "Progettone", strumento che oggi continuiamo a difendere. La stessa transizione ecologica rischia di provocare nuove diseguaglianze che penalizzerebbero i lavoratori a basso reddito, a tutte le latitudini del mondo, frenando di fatto la spinta verso la sostenibilità", ha detto Grosselli, che ha ribadito la stretta l'attualità del "modello concertativo" locale con Cisl e Uil e ha parlato della necessita di un territorio che "deve puntare sulla coesione e alla riduzione delle diseguaglianze".

Sui giovani, Grosselli ha chiesto di eliminare "i tirocini extracurriculari per tutti i qualificati, diplomati e laureati" e "trasformare gran parte degli stage in contratti di apprendistato retribuito". Infine, il segretario uscente ha parlato del cambiamento climatico e della sostenibilità quale "fattore decisivo per la crescita del Trentino".

Al congresso sono intervenuti anche l'assessore allo sviluppo economico, Achille Spinelli, il presidente del Coordinamento imprenditori, Giovanni Bort, Cgil-Agb, Cisl e Uil, Ogb Tirol, con i segretari Cristina Masera, Michele Bezzi, Walter Alotti e Philip Wholgemuth, e le rappresentanze di Udu Trento e Arcigay.

Achille Spinelli ha affermato: "È necessario l'impegno concreto anche del mondo delle imprese, investimenti in formazione, un welfare adeguato che consenta un migliore equilibrio vita-lavoro, anche alla luce del fenomeno della "great-resignation". Su tutti questi temi sicuramente si possono trovare forme di contribuzione e compartecipazione, ma, ribadisco, serve l'impegno di tutti".

E ha fornito alcuni dati: “Nel terzo trimestre 2022 gli occupati sono 250.000, la disoccupazione è calata al 3,5% e il tasso di occupazione in provincia ha raggiunto il 78,6%, in crescita di 1,6 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un tasso di occupazione femminile del 64,3%”, ha spiegato l’assessore.  notare l’assessore.

Accanto a questi indicatori positivi, l’assessore ha posto l’accento anche su quegli indicatori che meritano attenzione e su cui il sistema Trentino può crescere e migliorare.

“Sono sempre di più le imprese trentine che fanno fatica a reperire manodopera qualificata, il 73%, contro il 65% del Nord Est e il 60% del resto d’Italia - ha spiegato Spinelli -. Un fenomeno complesso, che si può spiegare con un livello di disoccupazione arrivato a livelli strutturali, la non completa attivazione dell’occupazione femminile e giovanile, il mismatch tra domanda e offerta, il costo della vita più elevato nella nostra provincia. Uno scenario così complesso non può essere migliorato dal solo operare dell’ente pubblico, che può però creare un contesto

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