Sanità / Il caso

Trento, medici privati in pronto soccorso: si cercherà personale attraverso le cooperative di professionisti

L'Azienda sanitaria provinciale ha annunciato ai sindacati una possibile soluzione per fare fronte alla carenza di organico, stessa modalità per i punti nascita di Cavalese e Cles

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di Patrizia Todesco

TRENTO. Per la carenza di medici in Pronto soccorso e nei reparti di ginecologia di Cles e Cavalese l'Azienda sanitaria ha pronto un piano B. Un piano che ieri non è stato accolto con grandi favori dai sindacati convocati dal dg Antonio Ferro e dal direttore del servizio ospedaliero provinciale Pier Paolo Benetollo.

L'Azienda sanitaria ha infatti annunciato l'intenzione di pubblicare una manifestazione di interesse per trovare personale attraverso Cooperative di medici.

Si tratta in pratica di esternalizzare parte del servizio di pronto soccorso legato alla gestione dei codici bianchi, verdi e azzurri, quindi i meno gravi.

Poi, se sarà necessario, e lo sarà sicuramente, la modalità di reperire personale sarà utilizzata anche per i punti nascita periferici dove, è ormai chiaro, in pochi vogliono andare a lavorare.

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