Sanità / Il piano

Ferro: presto la nomina dei direttori dei nuovi distretti sanitari. Scuola di medicina, arrivano altre sette specialità cliniche

Il direttore dell'Azienda provinciale spiega che il processo di riorganizzazione dei servizi territoriali si concluderà dopo l'estate. Il fronte critico è quello della ricerca di medici e infermieri, il numero uno dell'Apss assicura: "Cercheremo di essere attrattivi per il personale"

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TRENTO. La riorganizzazione del servizio sanitario della provincia di Trento partirà con l'apertura dei distretti territoriali e la nomina dei nuovi direttori, a cui seguirà la nomina dei direttori dei dipartimenti.

Lo ha reso noto oggi, in conferenza stampa, il direttore dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, Antonio Ferro, che ha parlato di "nomine fiduciarie".

"Il processo - ha precisato Ferro - arriverà a conclusione dopo il periodo estivo.

L'obiettivo è riuscire a riempire le caselle nel più breve tempo possibile, per poi passare alla ricerca dei medici.

Stimiamo che il 30% dei medici di famiglia in Trentino potrà andare in pensione nei prossimi anni, ma la decisione di rimanere fino a 70 anni dipende dai singoli professionisti. In ogni caso, cercheremo di essere attrattivi per il personale medico".

Per quanto riguarda gli infermieri, la situazione attuale sul territorio - a detta di Ferro - è buona, ma si cercherà di "fare di più nella riorganizzazione della medicina di famiglia".

"Lavoriamo - ha aggiunto - per trovare la quadra tra le graduatorie e la necessità di evitare di mettere in crisi il sistema delle Rsa, da cui buona parte del personale infermieristico proviene".

In merito alla facoltà di medicina, poi, sono già stati indetti i concorsi per docenti ordinari in neurologia, anestesia, medicina interna, radiologia e anatomia patologica.

"Con i rettori delle università di Trento e Verona abbiamo concordato la partenza di altre sette specialità cliniche e, nel giro di tre anni, contiamo di aprire 20/25 nuove posizioni, promuovendo una forte integrazione tra la scuola di medicina e l'ambito ospedaliero".

Sempre sul fronte accademico, oggi è stata approvata dalla giunta provinciale una proposta sperimentale di innovazione del programma del corso di formazione specifica in medicina generale, gestito dalla Fondazione Bruno Kessler.

L'obiettivo - si legge in una nota - è aggiornare e rivedere il programma alla luce di alcuni fattori che, in particolare negli ultimi anni, hanno inciso in maniera significativa sulla formazione del medico di medicina generale. La proposta sperimentale ha una durata massima di tre anni e si applica ai medici iscritti ai corsi di medicina generale nel periodo di sperimentazione.

La proposta, è comprensiva di specifiche linee di indirizzo per il programma e di un Regolamento transitorio del corso, che la rendono operativa permettendo alla Scuola di formazione specifica in medicina generale gestita da Fbk di operare con modalità didattiche e organizzative flessibili, innovative e aderenti alle più aggiornate conoscenze medico scientifiche; integrare e valorizzare all'interno del programma formativo anche l'esperienza professionale del medico in formazione, in coordinamento con l'Azienda provinciale per i servizi sanitari; procedere gradualmente alla definizione di un nuovo programma e regolamento del corso che tenga conto delle evoluzioni normative, pandemiche, organizzative che in questi anni hanno impattato sulla formazione.

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