Economia / Il caso

Intesa Sanpaolo taglia personale e sportelli, l’allarme delle rappresentanze sindacali

In Regione negli ultimi anni ha chiuso il 40 per cento delle filiali, ed il personale è sempre piùà ridotto: «Servono investimenti di personale sul territorio e per il territorio»

IL CASO Chiude la banca a Madonna Bianca, disagi per gli anziani

TRENTO. Intesa Sanpaolo taglia le filiali in Trentino e in Alto Adige (fra pochi giorni a Trento chiuderà quella di Madonna Bianca), ed i sindacati sono in allarme. 

«Con il presente comunicato intendiamo evidenziare il disagio del personale delle filiali di Intesa Sanpaolo della Regione Trentino Alto Adige.
L’Istituto bancario proclama da sempre di mettere al centro dei propri obiettivi la qualità del servizio e la qualità della relazione con il cliente, obiettivi che, a nostro avviso, non possono andare disgiunti da un adeguato numero di risorse impegnate nelle filiali del territorio e dalla loro adeguata formazione.
Da circa tre anni, invece, in occasione di ogni incontro, viene da parte nostra evidenziata, tra le altre criticità presenti nelle filiali presenti in Regione, la carenza di personale, una situazione che è andata ulteriormente aggravandosi in seguito alla pandemia.
Da una nostra ricostruzione, tra il 2015 e il 2021 l’Area Trentino Alto Adige ha conosciuto una considerevole riduzione del personale per esodi e dimissioni volontarie (soprattutto in Alto Adige) e un taglio dei punti vendita prossimo al 40%. Intesa Sanpaolo si è quindi differenziata rispetto alle concorrenti che, nonostante importanti piani di ristrutturazione, hanno ridotto meno la loro presenza sul territorio e hanno intrapreso una politica di ricambio generazionale.
La mancanza di assunzioni mirate, la riduzione dei punti vendita, l’esasperata mobilità territoriale hanno creato e creano forte tensione sul posto di lavoro, incertezza, disaffezione, continui cambi nella relazione con la clientela, assenza di momenti da dedicare alla formazione. Questo stato di cose non può, naturalmente, non riflettersi in maniera diretta sulla qualità del servizio reso.
Se l’obiettivo è veramente quello di costruire una banca dove si possa lavorare efficacemente e continuare a fornire un servizio di qualità alla clientela, allora la politica del personale deve cambiare radicalmente.
Serve una politica mirata di assunzione di risorse del territorio per il territorio, risorse che conoscano la realtà locale e ne parlino anche la lingua, in quanto non è pensabile che si possa gestire la clientela, specialmente privata, in Alto Adige senza conoscere il tedesco o, in altre zone della Regione, il ladino.
Chiediamo alla Banca un immediato intervento in mancanza del quale assumeremo delle iniziative più opportune» scrivono le rappresentanze sindacali della banca.

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