Le indagini / Caso Pedri

Ginecologa scomparsa, controlli continui nel Noce: le ricerche proseguono con il gommone

La procura attende a giorni la copia forense del telefonino in modo da analizzare il flusso delle telefonate e dei messaggi, per ricostruire gli ultimi giorni della dottoressa

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di Marica Viganò

TRENTO. Le ricerche di Sara Pedri non sono sospese e non lo saranno finché non si capirà cosa sia successo alla giovane ginecologa di cui non si hanno più notizie dallo scorso 4 marzo. La sua Volkswagen T-Roc trovata vicino al ponte di Mostizzolo ha fatto fin da subito pensare al peggio. Le sue tracce sono state fiutate dai cani molecolari lungo l'imbocco della pista ciclabile e all'altezza di un precipizio sotto il quale scorre il torrente Noce.

Era la fine di marzo: pur non tralasciando le verifiche lungo le strade ed i sentieri della zona, le ricerche si erano concentrate nel punto preciso indicato dal fiuto degli animali, ma i sommozzatori nel corso di numerose perlustrazioni non avevano trovato nessun corpo. La zona, del resto, è tristemente nota per il numero di suicidi ed almeno due sarebbero le persone scomparse in quelle acque negli ultimi mesi ed i cui corpi non sono ancora stati rinvenuti. L'intervento dei cani molecolari della polizia di stato di Milano Malpensa, addestrati a percepire la presenza di un corpo anche in acqua, era stato chiesto dal prefetto di Trento Sandro Lombardi.

La dottoressa Sara Pedri, 31 anni di Forlì, era in Trentino da metà novembre: aveva vinto il concorso a tempo indeterminato per l'ospedale di Cles ancor prima di specializzarsi ed il suo arrivo in provincia era avvenuto poche ore dopo aver acquisito il titolo di studio. La sua sede di lavoro era cambiata all'ultimo minuto a causa del Covid e delle esigenze di riorganizzazione degli ospedali: era stata destinata al reparto di ginecologia del Santa Chiara.

Sulla vicenda la procura di Trento ha aperto un fascicolo Modello 45, il registro degli atti che non costituiscono notizie di reato, e parallelamente l'Azienda sanitaria trentina ha nominato una prima commissione interna (a marzo) ed una seconda (in questi giorni) per chiarire se, come sostengono i familiari e gli amici della ginecologa, ci sia un legame tra le dinamiche interne del reparto e la scomparsa della dottoressa Pedri.

All'interno della Volkswagen T-Roc parcheggiata vicino al ponte di Mostizzolo i carabinieri trovarono il cellulare della giovane professionista; la procura attende a giorni la copia forense del telefonino in modo da analizzare il flusso delle telefonate e dei messaggi, per ricostruire gli ultimi giorni della dottoressa. Almeno una volta alla settimana, inoltre, i vigili del fuoco controllano le acque del Noce a bordo di un gommone, a valle del ponte: le ricerche continuano.

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