La scomparsa / Il caso

Caso Pedri, ispettori al lavoro. Il giallo del documento circolato ieri all’interno di Ginecologia: «Tateo, grandi capacità»

La lettera, firmata genericamente “Un gruppo di professionisti del reparto, è arrivata lo stesso giorno in cui da Roma sono arrivati a Trento per fare chiarezza sulla vicenda della ginecologa scomparsa. E, se possibile, rende ancora più pesante la situazione. LA LETTERA INTEGRALE


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TRENTO. Da Roma a Trento: è iniziato ieri pomeriggio il lavoro degli ispettori inviati dal ministero della Salute per indagare sul caso di Sara Pedri. Sta facendo discutere però una lettera circolata ieri all’interno del reparto di Ginecologia del Santa Chiara di Trento.

Una lettera solo all’apparenza dai contenuti poco significativi. La richiesta fatta al personale era semplice: firmatela. Ma a far riflettere, se non a inquietare, sono le tempistiche e le (possibili) conseguenze future. Prima di tutto la lettera è arrivata lo stesso giorno dell’arrivo degli ispettori ministeriali, quasi a significare una prova di forza da parte di chi - anonimamente - l’ha scritta.

Poi le conseguenza: chi vedrà chi l’ha sottoscritta? E quel qualcuno cosa potrebbe dire o fare in futuro con chi non l’ha sottoscritta? Un nuovo giallo, insomma, su una vicenda sempre più complicata e, per molti versi, inquietante. Quello che è certo, stando ad alcune testimonianze, è che la lettera ha avuto un effetto immediato: creare dubbi, paure, timori in un personale gia scosso da settimane e in alcuni casi timoroso di esporsi con le Commissioni, quella trentina e quella “romana”.

Dalla scomparsa nel nulla al terremoto che scuote l’Azienda sanitaria: tutte le tappe del giallo di Sara Pedri che ha sconvolto tutti noi

Nuovi clamorosi sviluppo per il caso di Sara Pedri, la ginecologa scomparsa lo scorso 4 marzo. Ripercorriamo l’intera vicenda dall’arrivo in Trentino della dottoressa al terremoto in Azienda sanitaria.

Ecco il testo integrale della lettera

"Il 4 marzo è scomparsa la collega Sara Pedri, che da pochi mesi faceva parte della nostra equipe. E' stato un duro colpo per tutti noi, in particolare per coloro che hanno condiviso più tempo con lei durante la sua permanenza in reparto. Nessuna avrebbe mai pensato ad una scomparsa. Da allora abbiamo seguito con grande apprensione la vicenda, nella speranza non ancora svanita di un lieto fine. 

Da circa un mese, quando questo tragico evento ha raggiunto risonanza nazionale tramite un programma televisivo nazionale, il nostro rapporto è caduto in un abisso. Lo stesso reparto da anni fiore all'occhiello per la sanità trentina e punto di riferimento per pazienti e professionisti ospedalieri e territoriali, ora viene accusato di violenza, intimidazione e perfino di razzismo. 

Tutti noi, medici, ostretriche, operatrici sanitarie, segretarie, chi è qui da anni e chi è arrivato da poco tutti stiamo lavorando con impegno e abnegazione. Ci unisce la volontà di eccellere e di portare avanti ogni giorno quanto abbiamo costruito sotto la guida del dottor Saverio Tateo, un professionista che con grandi capacità e con estrema passione ha porta la Ginecologia e l'Ostetricia del Santa Chiara ai vertici nazionali e al quale va la nostra stima e il nostro supporto.

E' sconvolgente che il lavoro di tutti noi, di tanti anni, di tanti sforzi, dai piccoli ai grandi interventi chirurgici venga oltraggiato e demolito in così poco tempo. E' inammissibile che un reparto così importante e ricco di professionalità, nel quale tutti abbiamo scelto di lavoro, venga screditato in questo modo.

Chiediamo che si faccia chiarezza velocemente e che ai singoli casi vengano acclarati, ma che non venga messo in discussione il lavoro di tutto il reparto. Che si smetta di prendere a pretesto la triste vicenda di Sara e la comprensibiel angoscia della sua famiglia per rivalse personali o politiche. Che si ponga fine a questo stilicidio di dichiarazioni anonime che distruggono la credibilità dell'intera sanità trentina e con esso il lavoro di migliaia di operatori del settore.

Le offese e gli insulti che già da qualche giorno molti di noi stanno ricevendeo ci rattristano e ci offendono, ma non ci impediranno di continuare a seguire nel miglior modo possibile le nostre pazienti.

Un gruppo di professionisti del reparto di Ostetricia e ginecologia dell'Ospedale Santa Chiara

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