In Trentino ci sono 17.000 disoccupati E la Cgil si appella alla giunta provinciale

di Francesco Terreri

In Trentino si contano 231.230 occupati, pari al 66% della forza lavoro. Sono dati del 2016, in leggero calo rispetto al 2015.

I disoccupati sono 16.975 con un tasso del 6,8%, stabile rispetto all’anno precedente. In Italia il tasso è all’11,7%, a Bolzano al 3,7%. Il risultato della ripresa di alcuni settori e della crisi persistente in altri è dunque a somma zero. Questo però significa, osserva il segretario della Cgil Franco Ianeselli , che «adesso bisogna spingere per incidere sulla disoccupazione, riducendola e facendo crescere l’occupazione».

«Attualmente - prosegue Ianeselli - le persone iscritte ai Centri per l’impiego della provincia da più di dodici mesi sono 24.380, oltre la metà di tutti gli iscritti. Dobbiamo rendere più efficaci le politiche attive di formazione e riqualificazione dei disoccupati». Per far questo «serve la disponibilità, da parte della giunta provinciale, a investire maggiori risorse in questa direzione».

Secondo i dati Istat, elaborati in Trentino dall’Ispat, nella media del 2016 le forze di lavoro sono poco più di 248 mila, in lieve contrazione (-0,5%) rispetto a un anno prima. Gli occupati sono anch’essi in leggero calo (-0,6%), poco oltre le 231 mila unità, come risultato di una sostanziale stabilità per gli uomini (+0,2%) e di una flessione per le donne (-1,5%).

Settorialmente, è il settore composito dei servizi l’unico a mostrare una crescita dell’occupazione. Nel commercio, alberghi e ristoranti si osserva l’incremento maggiore (+3,3%). Il settore delle costruzioni mostra invece ancora chiare perdite di occupazione (-5,4%).

I disoccupati sono in leggera diminuzione (-0,1%) nel complesso, con un aumento degli uomini senza lavoro (+4,3%) e un calo delle donne in cerca di lavoro (-4,7%). Nel 2016 i disoccupati sono in maggioranza ex occupati (9.185), soprattutto per la componente maschile.

Nel gruppo degli ex-inattivi (5.584 persone) sono più numerose le donne mentre tra chi cerca per la prima volta un’occupazione (2.206) si ha, più o meno, un’uguaglianza di genere. Gli inattivi in età lavorativa sono prevalentemente donne e sono in aumento rispetto a un anno prima, mentre gli uomini sono in diminuzione.

Nel quarto trimestre del 2016 gli occupati sono stabili rispetto allo stesso trimestre del 2015 a poco meno di 229 mila unità. Migliora un po’ l’occupazione femminile e cala quella maschile. I disoccupati sono circa 17.900 unità, in leggero aumento rispetto ad un anno prima soprattutto nella componente maschile.

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