Punti nascita, è bufera politica. Borgonovo Re: «Pronta ad andarmene»

«Non ho intenzione di rimangiarmi la proposta. Se il mio lavoro non è apprezzato, pazienza. Ne trarrò le mie conclusioni». L'assessore alla salute Donata Borgonovo Re non è disposta a scendere a compromessi sulla chiusura del punto nascite di Tione. La tempesta scaturita dall'interrogazione del leghista Fugatti per sapere se il reparto maternità di Tione subirà un ridimensionamento o chiuderà ha fatto arrabbiare il presidente e gli alleati, ha fatto vacillare il Pd, ma non ha scalfito neanche un po' le certezze dell'assessore. Intanto il dottor Dino Pedrotti fornisce un grafico con l'andamento delle nascite a Tione e Cavalese negli ultimi dieci anni e uno con il confronto tra Borgo (chiuso nel 2006) e Tione Il commento di Ugo Rossi [VIDEO]

LA POSIZIONE DI BORGONOVO RE

«Non ho intenzione di rimangiarmi la proposta. Se il mio lavoro non è apprezzato, pazienza. Ne trarrò le mie conclusioni».
Quando l'assessore alla salute Donata Borgonovo Re afferma - con voce e toni pacati, senza scomporsi un minimo - che non è disposta a scendere a compromessi sulla chiusura del punto nascite di Tione siamo ormai alla fine di una burrascosa mattinata in Consiglio provinciale.
La tempesta scaturita dall'interrogazione del leghista Maurizio Fugatti per sapere se il reparto maternità di Tione subirà un ridimensionamento o chiuderà (e dove verrà impiegato il personale che attualmente opera lì) ha fatto arrabbiare il presidente e gli alleati, ha fatto vacillare il Pd, ma non ha scalfito neanche un po' le certezze dell'assessore.
Nel rispondere a Fugatti Donata Borgonovo Re è tornata a spiegare che «la valutazione che sta alla base della scelta non è di carattere economico, ma di appropriatezza e qualità del servizio per la madre partoriente e del nascituro». Le valutazioni saranno effettuate da alcune società specializzate.
Ha aggiunto che il numero di parti stimato a Tione nel 2014 è di 140, rispetto ai 178 del 2013 (quest'anno i parti sono stati fin'ora 78), ben lontani dalla soglia minima che giustificherebbe la presenza di un reparto. Un'analisi tecnica ha dimostrato che questi parti verranno distribuiti tra i punti di nascita soprattutto di Arco, e poi in numero inferiore, di Rovereto e Trento. «Tutti - ha precisato - sono comunque in grado di assorbire la maggiore attività», perché 140 parti corrispondono a poco più di un posto letto ospedaliero aggiuntivo.

 

Il commento di Ugo Rossi [VIDEO]

 

L'INTERVENTO DEL DOTTOR PEDROTTI

Su l’Adige del 15 luglio l’avv. Olivieri ci aggiorna sui nati trentini nei primi sei mesi del 2014. Nel grafico sottostante evidenzio il numero dei nati negli ultimi dieci anni a Cavalese e a Tione, ipotizzando che i nati a fine 2014 siano il doppio dei numeri citati da Olivieri.

 

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A fine anno 2014 a Cavalese dovremmo registrare circa 270 parti (262 nel 2013). Anche tenendo conto che negli ultimi cinque anni le nascite sono calate in Trentino del 10%, questo significa che Cavalese resta una sala parto scelta praticamente da tutte le quasi 300 mamme della zona (90-110%). Bene.


A Tione invece (con quasi 400 nati all’anno nelle Giudicarie) i parti a fine anno saranno appena sui 140, la metà dei 300 parti registrati nel 2008, meno di tre alla settimana, con una media di 1-2 mamme e neonati presenti, in un reparto che magari resta vuoto per una settimana intera… Una ostetrica segue quindi un parto ogni 15 giorni…  La situazione è peggiore di quella registrata nel 2005 a Borgo Valsugana.


È vero che le mamme non sono “numeri” ma persone: ho passato una vita a sostenerlo! Ma credo che i “numeri” citati non possono essere trascurati da chi ha la responsabilità di gestire la Sanità trentina. A Tione si partorisce bene: e perché le mamme lo boicottano? Questo sarebbe interessante sapere…

 

IL CONFRONTO BORGO-TIONE

Il dottor Pedrotti si sofferma anche sull'interessante confronto dei nati negli ultimi cinque anni di Tione e negli ultimi cinque anni di attività del punto nascite di Borgo (con bacino di utenza sui 400 nati all’anno, come Tione), chiuso nel 2006.
Come si vede nel grafico, Borgo è stato chiuso perché i nati si mantenevano sotto i 200 all’anno. Tione sta presentando un troppo evidente crollo di accessi, addirittura sotto i 150 previsti a fine 2014.

 

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