Truffa, medico di base patteggia per visite domiciliari «gonfiate»

Ha patteggiato 6 mesi e 20 giorni, più 400 euro di multa, un medico di base residente in val di Cembra accusato di truffa. La donna, 63 anni difesa dall'avvocato Stefano Giampietro, era finita in un'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Trento (guarda il pezzo)

VAL DI CEMBRA - Ha patteggiato 6 mesi e 20 giorni, più 400 euro di multa, un medico di base residente in val di Cembra accusato di truffa. La donna, 63 anni difesa dall'avvocato Stefano Giampietro, era finita in un'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Trento. Gli inquirenti avevano scoperto che alcuni medici di base avrebbero "gonfiato" le prestazioni domiciliari chiedendo all'Azienda sanitaria più del dovuto.


In particolare la donna, che certo non guadagnava poco, è finita nei guai per 2.206,04 euro che secondo la procura avrebbe dovuto incassare  indebitamente. Il pagamento si riferiva a «prestazioni aggiuntive di particolare impegno professionale», così le definisce il capo di imputazione. Secondo l'accusa il medico aveva indotto in errore l'Azienda sanitaria,  «con artifici e raggiri», inviando per la liquidazione elenchi mensili non corretti. Ingiusto profitto che però non si concretizzò «per cause indipendenti dalla sua volontà».

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