Dibattito: prostituzione, tassare oppure vietare?

Di prostituzione se ne discute fin dal 1700, e già tra fine '800 e '900 si comincia a trattare di questo tema all'interno delle discipline scientifiche. Ed oggi nel mondo se ne continua a parlare ancora. Nei paesi nordeuropei, dove c'è un forte femminismo istituzionale, nel '99 è stata varata la prima legge proibizionista che punisce chi compra il sesso, e non chi lo vende. Di sesso a pagamento se ne è parlato negli scorsi giorni a RoveretoI tuoi commenti

Il pensionato che pagava 6000 euro per una notte

I clienti più facoltosi o quelli maggiormente esigenti, che preferivano appartarsi con le ragazze lontano dai locali adibiti agli incontri sessuali e da possibili sguardi indiscreti, potevano vedere le ragazze dove preferivano. In questo caso però le tariffe lievitavano fino a 2.500 euro, ma c'era anche chi era pronto a sborsare fino a 6000 euro per trascorrere l'intera notte con le giovani rumene. È il caso di un facoltoso pensionato, proprietario di una seconda casa nella zona di Campiglio: l'uomo, a quanto pare, chiedeva sempre di incontrare la stessa ragazza. 

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Rovereto, prostitute sempre più «casalinghe»

Transitando lungo la Statale che attraversa la città, di sera, di «lucciole» ormai non se ne vedono più. Eppure fino ad un paio d'anni fa erano solite mettersi in vetrina a bordo strada dalla zona industriale fino al rione più a nord. Arrivavano nel tardo pomeriggio in treno, di solito da Verona, ed erano per lo più ragazze nigeriane. Ora è difficile incontrarle, ma ciò non significa che il fenomeno non esista più. Men che meno che non abbia più un mercato, perché i clienti ci sono. Ma sono diventati più «riservati» e, di conseguenza, anche le prostitute si sono adeguate ai tempi ed alle nuove tecnologie

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Sul marciapiede tra clienti e illusioni

Parlano di amore e di bambini, raccontano di avere un fidanzato da qualche parte che le aspetta, accettano un tè caldo e qualche biscotto. Inventano i loro nomignoli, senza mai svelare il loro nome vero. Dicono, mentendo, di avere poco lavoro. Non sono felici. Sono le «prostitute», le ragazze sfruttate di tutte le nazionalità che anche in inverno lungo via Brennero a Trento, più o meno dalle dieci di sera fino all'una del mattino, vendono il loro corpo per le più svariate ragioni. Ci sono anche dei trans. Ognuna lavora su un preciso tratto di marciapiede, dove una piazzola costa fino a un centinaio di euro al mese, che sono pagati al proprio sfruttatore