Politica: niente vitalizi ma subito 210 mila euro

Non c'è più il «vitalizio» e si fanno ridare i soldi. La condizione posta dai consiglieri regionali nella scorsa legislatura per dire sì alla riduzione dell'indennità lorda e della diaria e contestuale passaggio a un più magro assegno previdenziale su base contributiva, come vale per tutti i lavoratori, è stata quella di poter riavere indietro le trattenute versate negli ultimi 5 anni per un nuovo «fondo pensione» ora cancellato. E questo per gli eletti la prima volta nel 2008, non per i consiglieri con alle spalle più legislature, per i quali continueranno a valere le regole che fanno maturare il vitalizio vecchia maniera

I consiglieri incassano un Tfr di 70.000 euro

L'indennità di fine mandato (buonuscita o trattamento di fine rapporto se trasposta ai lavoratori dipendenti) per i consiglieri provinciali eletti nella precedente legislatura varia, per ciascuno di essi, tra un minimo di 68.000 euro circa a un massimo di 70.000 euro circa. L'indennità viene regolarmente liquidata, in un'unica soluzione, a tutti componenti del consiglio regionale a ogni fine legislatura o a relativa cessazione dell'incarico e mandato consigliare. Di fatto, quindi, la cifra va ad aumentare il patrimonio di tutti i consiglieri della passata legislatura, sia che siano stati rieletti sia che non invece non siano stati riconfermati in consiglio I tuoi commenti

Uffici dei consiglieri, infuria la polemica

Per alloggiare i gruppi consiliari il Consiglio della Provincia di Trento ha messo a disposizione 2.955 mq presi in affitto a un costo di 546.860,40 euro l'anno. Considerato che i consiglieri provinciali sono in totale 35, ma che a questi vanno tolti il presidente della Provincia e 6 assessori, che godono di altri uffici della presidenza e della giunta, così come il presidente e il vicepresidente del Consiglio provinciale e il presidente del Consiglio regionale, a utilizzare questi uffici sono solo  25 consiglieri sempliciCommenta la notiziaGuarda la photogallery