Uffici dei consiglieri, infuria la polemica

Per alloggiare i gruppi consiliari il Consiglio della Provincia di Trento ha messo a disposizione 2.955 mq presi in affitto a un costo di 546.860,40 euro l'anno. Considerato che i consiglieri provinciali sono in totale 35, ma che a questi vanno tolti il presidente della Provincia e 6 assessori, che godono di altri uffici della presidenza e della giunta, così come il presidente e il vicepresidente del Consiglio provinciale e il presidente del Consiglio regionale, a utilizzare questi uffici sono solo  25 consiglieri sempliciCommenta la notiziaGuarda la photogallery

Per alloggiare i gruppi consiliari il Consiglio della Provincia di Trento ha messo a disposizione 2.955 mq presi in affitto a un costo di 546.860,40 euro l'anno. Considerato che i consiglieri provinciali sono in totale 35, ma che a questi vanno tolti il presidente della Provincia e 6 assessori, che godono di altri uffici della presidenza e della giunta, così come il presidente e il vicepresidente del Consiglio provinciale e il presidente del Consiglio regionale, a utilizzare questi «uffici enormi e imbarazzanti» come li ha definiti ieri sull' Adige il capogruppo del Patt, Lorenzo Baratter, sono solo  25 consiglieri semplici.

 

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Se si dividono 2.955 mq per 25 si ottengono  118  mq a testa, ma considerato pure che quegli spazi dei gruppi ospitano non solo i consiglieri provinciali ma anche i collaboratori dei consiglieri (ne hanno diritto uno a testa), si può dire che in quegli uffici lavorano una cinquantina di persone e ciascuno di loro ha dunque a disposizione - in media - perché c'è chi ha più spazio e chi meno, circa  60 mq , l'equivalente di un bell'appartamentino, capace di ospitare una famiglia intera.
La sede dove è concentrato il maggior numero di gruppi è - dal 2005 - a « palazzo Nicolodi » in vicolo della Sat (tra via Torre Verde e via Manci). Il Consiglio ha preso in affitto tre piani da Magazzini Europa srl (1.080 mq), Nicolodi Costruzioni srl (1.380 mq) e Tridentum srl (257 mq) per ospitare i gruppi di  Pd, Patt, Upt, Ual, Progetto Trentino, Lega nord, Civica Trentina e Forza Italia . Altri  238 mq  sono stati presi in affitto in via delle Orne (primo e terzo piano) da Giovanna, Giulia, Giorgio e Claudio De Lorenzi, per un costo annuale di  42.015,80  euro. Qui ci stanno solo tre consiglieri provinciali: Nerio Giovanazzi  (Amministrare il Trentino) e i due consiglieri del Movimento 5 Stelle con i loro collaboratori.
Sono metrature che fanno una certa impressione, anche perché sono molto sovradimensionate rispetto alle disposizioni emanate dal decreto Monti nel luglio 2012 per la «revisione della spesa pubblica» (spending review) e successivo decreto sul taglio dei costi della politica nelle Regioni (ottobre 2012), che parlava espressamente di impegni per tutte le amministrazioni pubbliche alla «riduzione dei costi per locazioni passive» e la «razionalizzazione degli spazi».
In particolare nel decreto si precisa che: «L'ottimizzazione degli spazi ad uso ufficio è perseguita dalle amministrazioni rapportando gli stessi alle effettive esigenze funzionali degli uffici e alle risorse umane impiegate avuto riguardo ad un parametro di riferimento compreso tra  20  e  25  metri quadrati per addetto». Il parametro dunque vale per tutti gli uffici pubblici anche per quelli destinati ai gruppi consiliari.
È evidente che gli spazi messi a disposizione dei consiglieri provinciali trentini sono tre volte quelli indicati dagli obiettivi di «spending review» e non sarebbe un grande sacrificio pensare di ridimensionare le esigenze senza con questo mettere in discussione il ruolo e il prestigio dell'istituzione consiliare.
Il consiglio provinciale, guidato dal presidente Bruno Dorigatti, nella scorsa legislatura ha adottato molte delle prescrizioni contenute nel decreto Monti sui costi della politica, tagliando drasticamente i fondi ai gruppi consiliari e rendendo più stringente la certificazione delle spese. Ha anche iniziato a risparmiare sugli affitti, complice il fatto che con l'abolizione della cosiddetta «porta girevole», ovvero l'incompatibilità tra il ruolo di assessore e di consigliere che vigeva fino alla scorsa legislatura, oggi non è necessario garantire l'ufficio per i consiglieri/assessori o per chi ha altre cariche istituzionali rispetto a quella di consigliere. Questo ha permesso di ridimensionare le esigenze e di disdettare alcuni canoni d'affitto pagati fino all'anno scorso per complessivi altri  697 mq  in  via Manci, via Romagnosi  e un altro piano nello stesso palazzo di  via delle Orne  per un risparmio di  82.904  euro l'anno.
Sono stati disdettati a fine 2013 anche gli affitti per gli uffici che ospitavano il difensore civico in galleria Garbari, ovvero  292 mq  per altri  40.791  euro l'anno risparmiati. Gli uffici del difensore civico ora sono infatti ospitati nel palazzo della Regione. Il risparmio totale sugli affitti è stato dunque di  123.696  euro.
La spesa totale per le locazioni all'anno rimane però ancora alta perché si arriva a  1.015.000  euro l'anno, sommando agli affitti per le sedi dei gruppi consiliari anche i canoni pagati per gli uffici che ospitano altre strutture del consiglio provinciale che sono il Forum per la pace e il Corecom (Comitato regionale per la comunicazione).

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