Ambiente / L’opera

Diga sul Vanoi, Primiero ufficiosamente si dissocia. Canal San Bovo «aspetta» risposte per prendere posizione

In consiglio, «Azione in Comune» chiede una seduta ad hoc e un documento contrario, ma alla fine si è deciso di non deliberare. Nel Vanoi il sindaco Bortolo Rattin resta in attesa di lumi dal Consorzio di Bonifica Brenta sulla fattibilità del progetto

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di Andrea Orsolin

PRIMIERO. La diga del Vanoi è arrivata in consiglio comunale. Se n'è parlato nella seduta di martedì pomeriggio (23 aprile), con l'argomento portato dal gruppo di minoranza "Azione in Comune - Orizzonti nuovi", che chiedeva di convocare una seduta "ad hoc" per opporsi ufficialmente alla proposta di realizzazione del progetto di sbarramento sul torrente Vanoi in Val Cortella, per la realizzazione di un bacino artificiale da 33 milioni di metri cubi d'acqua tra Veneto e Trentino, utile per irrigare la pianura veneta.

Alla fine si è deciso di non deliberare, «perché prima è giusto che sia il Comune di Canal San Bovo, direttamente interessato al bacino artificiale, a prendere ufficialmente la propria posizione» ha detto il sindaco Daniele Depaoli. Anche se l'imponente opera, che la Regione Veneto sta progettando attraverso il Consorzio di Bonifica Brenta, se realizzata avrebbe un impatto su tutta la valle.

«Il sindaco questo lo sottovaluta - ha detto Daniele Gubert, consigliere comunale di Imer e uno dei membri più attivi del Comitato per la difesa del torrente Vanoi - Ci vorranno 25mila metri cubi di calcestruzzo per realizzare la diga, altrettanti per impermeabilizzare il versante di Lamon. Questo significa dai 20 ai 40 mila camion che circolerebbero sullo Schener, principale via d'accesso alla valle di Primiero. I lavori andrebbero dunque a penalizzare fortemente la viabilità, in un territorio turistico come il nostro l'impatto negativo sull'economia sarebbe innegabile».

Anche senza aver votato la mozione, gran parte dei consiglieri hanno voluto esprimere il proprio parere sull'opera. Si sono detti contrari il sindaco Daniele Depaoli, gli assessori Paolo Secco (che ha però chiesto di rispolverare il progetto idroelettrico bocciato anni fa sullo stesso torrente Vanoi) e Giacobbe Zortea, il presidente del consiglio Uberto Meneguz, il gruppo "Per tutti" e la minoranza.

Più aperti i consiglieri Andrea Toffol («non posso dire "no" senza aver prima visto il progetto») e Giacomo Broch («sono contrario, ma la gestione dell'acqua è fondamentale e, dove c'è, serve fermarla per usarla nell'agricoltura»). Il sindaco Depaoli è stato realista. «La posizione della Provincia è chiara: l'opera non si farà mai. Però se lo Stato italiano decide che si deve fare, può "mangiarsi" la Provincia e anche la mozione del nostro consiglio comunale».

Martedì si è parlato di diga del Vanoi anche nel consiglio comunale di Canal San Bovo. Il sindaco Bortolo Rattin ha illustrato le tappe recenti della vicenda, spiegando come la sua amministrazione comunale, prima di prendere una posizione ufficiale, rimane in attesa di avere risposte dal Consorzio di Bonifica Brenta sulla fattibilità di tale opera, dagli uffici provinciali preposti sulle considerazioni tecniche e dalle considerazioni finali sugli effetti che il bacino potrebbe avere sul microclima e sul fragile territorio del Vanoi.

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