Personaggi  / L’intervista

Alessandro Depaoli, il chirurgo ortopedico 33enne di Tonadico che studia le deformità e lavora al Rizzoli di Bologna

La sua equipe premiata a San Francisco: ”Abbiamo inviato un video su una tecnica di correzione della scapola alta congenita in età pediatrica, portando i risultati della casistica di 31 pazienti operati nel reparto nel corso degli ultimi 20 anni. È una delle casistiche più ampie su questa rara condizione”

VILLA BIANCA Protesi al ginocchio con il robot

di Manuela Crepaz

PRIMIERO. C'è un bel po' di Primiero nel riconoscimento assegnato nei giorni scorsi all'équipe dell'Ortopedia Pediatrica diretta dal dottor Gino Rocca dell'istituto Rizzoli di Bologna durante quello che, dal settore, è considerato il più prestigioso congresso di ortopedia a livello mondiale, l'American Academy of Orthopaedic Surgeons. Essere riconosciuti dall'Accademia Americana di Ortopedia è un fatto straordinario, qualcosa che solo una manciata di italiani è riuscita a realizzare nel corso degli anni. E ora, tra questi, c'è anche il giovane medico ricercatore Alessandro Depaoli di Tonadico, che, con i colleghi Giovanni Trisolino, Marco Ramella, Marco Todisco, Paola Zarantonello, Luigi Di Gennaro e l'ingegnera Grazia Chiara Menozzi, ha vinto l'Orthopaedic Video Theater Award, ritirato nei giorni scorsi a San Francisco.
Classe 1991, dopo il liceo classico a Feltre, Alessandro Depaoli si è laureato in medicina e chirurgia e specializzato in Ortopedia e Traumatologia a Bologna e, all'istituto Rizzoli, fa parte di un team che analizza i casi particolarmente complessi di deformità congenite quali quelle generate da malattie rare, o gravi fratture, alla ricerca delle migliori opzioni di trattamento, bilanciando cioè le modalità d'intervento più avanzate con le esigenze psicologiche dei giovani pazienti e delle loro famiglie.
Alessandro Depaoli si occupa di ricerca in ambito clinico e di supporto alla pianificazione dell'intervento, ma anche di ricerca di soluzioni innovative per operare deformità mai viste e di simulazione chirurgica in ambiente virtual. Inoltre, lavora per creare un registro delle deformità in età infantile, in rete con altri centri nazionali e internazionali, così da poter confrontare i casi affrontati e promuovere trattamenti innovativi e più adeguati. Lo abbiamo raggiunto per complimentarci e porgli alcune domande.
In cosa consiste il premio assegnato?
La società americana di ortopedia ha un canale dove mette a disposizione video di tecniche chirurgiche consolidate. Vengono inviati video da tutto il mondo e quelli ritenuti utili e rilevanti sono aggiunti a questa libreria di video e i migliori vengono premiati nel corso dell'annuale congresso della società.
Cosa illustra il vostro video?

Noi abbiamo inviato un video su una tecnica di correzione della scapola alta congenita in età pediatrica, una rara deformità della spalla, portando i risultati della casistica di 31 pazienti operati nel reparto nel corso degli ultimi 20 anni. È una delle casistiche più ampie su questa rara condizione.
Tra le sue passioni c'è la musica: per anni componente del Corpo Musicale di Primiero, nel corso del quarto anno di medicina si è diplomato da privatista in contrabbasso al conservatorio di Veron. Che ruolo svolge per lei la musica?
La musica è una forma di espressione alternativa al linguaggio. Mi ha aiutato a sviluppare le capacità di ascolto e di osservazione, favorendo la capacità di vedere le cose in modo diverso. Al momento gli impegni lavorativi mi lasciano sempre meno spazio per suonare, ma non potrò mai smettere di ascoltarne.
Lei è uno dei tanti "cervelli in fuga" primierotti. Pensa mai di riavvicinarsi a casa?
Al momento continuo il mio percorso con l'istituto Rizzoli, per approfondire e praticare la chirurgia ortopedica nell'età infantile e nell'adolescenza, una branca peculiare e interessante di questa specializzazione. Sono focalizzato sulle mie mansioni, valuterò che prospettive si apriranno.

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