San Cristoforo, lettini distanziati e pasti sotto gli ombrelloni per la ripartenza turistica al lago

di Luigi Oss Papot

Tornano ad affollarsi le spiagge di San Cristoforo, sponda perginese del lago di Caldonazzo. Anche ieri, molte persone sdraiate al sole, giochi all'aria aperta e primi bagni. La settimana prossima, inoltre, il lido di San Cristoforo riapre ai clienti: con una buona dose di inventiva e con scrupolosa attenzione al rispetto di tutte le disposizioni di sicurezza, la spiaggia potrà tornare ad essere nuovamente vissuta appieno.

Una stagione che parte già in ritardo di un mese, senza clienti dall'estero, ma che vuole in ogni caso lasciarsi alle spalle i giorni di incertezza più profonda legati alla pandemia di coronavirus. Comunque il Lido fra poco riaprirà i battenti offrendo uno spazio completamente ridisegnato per far accedere i bagnanti in completa sicurezza, sacrificando la capienza del 60% circa. «Dato che chi viene al Lido - prosegue Oss - ci rimane per tutta la giornata, abbiamo anche attivato un apposito link per effettuare le ordinazioni alla cucina rimanendo seduti all'ombrellone. Si potrà scegliere quali piatti ordinare, segnalando il numero di ombrellone, ed i camerieri lo porteranno all'orario desiderato. Per quanti invece volessero spostarsi, abbiamo predisposto delle postazioni, dove i piatti verranno consegnati in contenitori monouso riciclabili».

Sempre dal punto di vista della ristorazione, sono arrivati i primi clienti anche al ristorante pizzeria «Darsena», sotto la direzione di Davide Sebastianelli: «Abbiamo aperto venerdì scorso - racconta - e dai, devo dire che qualcosina inizia a muoversi. Ma come numeri siamo a meno della metà dell'anno scorso in questo periodo». Il ristorante, neanche si prevedesse una situazione simile, quest'anno offre una nuova veranda esterna, completamente automatizzata, che ricrea un'atmosfera piacevole a pochi passi dal lago: «Questo ci permette di avere più posti coperti all'esterno, sempre con le dovute distanze di sicurezza. Speriamo di riuscire a ripagare l'investimento, ma non sicuramente quest'anno» chiosa Sebastianelli.

Si riparte, insomma, ma si limitano i danni ed a spiegare perché è proprio Oss: «Riapriamo puntando principalmente su una clientela trentina - spiega - Lettini e ombrelloni sono sistemati per rispettare le distanze di sicurezza e stiamo avviando tutta una serie di iniziative per garantire vari servizi in sicurezza. Per quanto riguarda il camping invece, rimarrà chiuso quest'anno. Abbiamo fatto una scelta dolorosa ma necessaria».

Anche il camping, infatti, rientra sotto la gestione di Massimo Oss e della sua società. Gli striscioni all'entrata della struttura segnalano ancora l'apertura per metà maggio, ma quest'anno nessun camper, nessuna roulotte affollerà le oltre 150 piazzole di cui dispone. «Si parla tanto della Grecia e delle frontiere greche - commenta Oss - ma nessuno ha parlato invece dell'Olanda. Lo scorso fine settimana era il ponte di Pentecoste, periodo preferito dai turisti tedeschi per venire da noi in vacanza, e dopo una settimana sarebbe stato il turno degli olandesi. Appena iniziata la pandemia, la maggior parte delle prenotazioni sono state cancellate, ed ora l'Italia, per loro, è ancora una zona arancione. Non si è più zona rossa, off limits, ma chi dall'Olanda volesse venire qui lo farebbe, come si dice, a suo rischio e pericolo per il loro governo. E questo almeno fino ad inizio luglio, poi chissà. Per questo abbiamo deciso di lasciare chiuso il camping, per evitare di avere ancora maggiori perdite economiche».

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