Borgo Valsugana città del sollievo? Il sindaco nel mirino del Comitato 26 gennaio Zanetti: «Situazione sanitaria allo sbando»

Se qualcuno pensava che a Borgo Valsugana le acque si fossero calmate dovrà ricredersi. Dopo le inchieste sull’inquinamento ambientale della Procura di Trento e del Corpo forestale dello Stato (l’indagine, che ha visto anche il coinvolgimento dell’Acciaieria Valsugana, si chiamava «Fumo negli occhi») le associazioni ambientaliste e i comitati cittadini (in prima fila il Comitato 26 gennaio e l’associazione Valsugana Attiva) non hanno smesso di occuparsi della «questione salute».

E così i cartelli apparsi nei giorni scorsi nel territorio comunale di competenza del sindaco Fabio Dalledonne non sono passati inosservati e i cittadini, che hanno più volte criticato l’amministrazione comunale accusandola di “morbidezza” verso i vertici dello stabilimento siderurgico e di “scarsa vicinanza ai comitati”, si sono fatti sentire.

«Borgo città del sollievo» si legge lungo le strade principali. Borgo si fregia di questo titolo da quasi un anno, con attestato ufficiale rilasciato dalla Fondazione Luigi Ghirotti, lo scrittore e giornalista morto nel 1974 per un linfoma di Hodgkin. E qui sta il punto visto che i comitati da tempo denunciano il problema delle malattie connesse alle particolari condizioni ambientali di Borgo Valsugana, dove peraltro rimane aperto il problema dei depositi illeciti di sostanze di provenienza industriale (primo fra tutti il sito di San Lorenzo, lungo la strada che porta ad Arte Sella, dove ci sono depositi di polveri di abbattimento fumi).

Se sapesse davvero fare  il sindaco del capoluogo della Valsugana, si attiverebbe per sollevare la sua popolazione da una situazione sanitaria ormai allo sbando, dopo decenni di inquinamento pesantissimo, rispettando cio’ che aveva promesso nella sua prima campagna politica. Che e’ poi quello di garantire la salute e l’incolumità della sua cittadinanza

«Questa nuova trovata del primo cittadino di Borgo Valsugana è qualcosa di surreale in quanto sembra che Fabio Dalledonne non abbia capito nulla del valore fondante di questa Onlus. O peggio che ne faccia un uso strumentale a fini elettorali» commenta Laura Zanetti, componente di primo piano del Comitato 26 gennaio, assieme all’avvocato Mario Giuliano.

«Se sapesse davvero fare  il sindaco del capoluogo della Valsugana, si attiverebbe per sollevare la sua popolazione da una situazione sanitaria ormai allo sbando, dopo decenni di inquinamento pesantissimo, rispettando cio’ che aveva promesso nella sua prima campagna politica. Che e’ poi quello di garantire la salute e l’incolumità della sua cittadinanza. Un obbligo primario, se non il più importante di ogni primo cittadino».

Su Facebook si è scatenato anche Massimo Cecconi (astrofisico all"Osservatorio Roche de Los Muchachos, scienziato impegnato da anni suile tematiche sociali della Valsugana, che collabora con il C26G): «Confesso che, al contrario, a me i borghesani non sorprendono piú. Assolutamente...Purtroppo. A meno che non mi contraddicano al prossimo giro elettorale mandando a casa l’attuale amministrazione comunale, sindaco in primis, facendo FINALMENTE una scelta innovativa e rivoluzionaria».

Prima (ma mooolto prima) di avviare certe iniziative, oltretutto con soldi pubblici (pochi o tanti non importa), l’amministrazione comunale avrebbe dovuto impugnare seriamente la questione del serio inquinamento ambientale che appesta da decenni la Valsugana

«La Fondazione Gigi Ghirotti, da cui parte l’iniziativa delle Cittá del Sollievo, sorse a nome del giornalista scomparso nel 1974 consumato in appena due anni da un Linfoma di Hodgkin, guarda caso una malattia da molti imputata all’inquinamento, innanzitutto atmosferico. Ma anche dei pesticidi e delle innumerevoli schifezze contenute nel cibo moderno (addittivi, conservanti, coloranti, edulcoranti, assaporanti e chi piú ne ha piú ne metta). Perché è di questo che stiamo soprattutto morendo cari signori, di questo! Nonostante nel passato abbiano voluto farci credere diversamente. Ma la Scienza va solo avanti e le bugie hanno le gambe corte».

[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"1568736","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"480","style":"float: right;","width":"318"}}]]Cecconi cita le ricerche dell'oncologa Patrizia Gentilini e poi prosegue: «Prima (ma mooolto prima) di avviare certe iniziative, oltretutto con soldi pubblici (pochi o tanti non importa), l’amministrazione comunale avrebbe dovuto impugnare seriamente la questione del serio inquinamento ambientale che appesta da decenni la Valsugana. Ad esempio, venendo incontro alla richiesta del Comitato 26 Gennaio di piazzare dei propri strumenti indipendenti che misurano le micidiali polveri sottili a fianco della centralina Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente, ndr) presso le scuole elementari. Richiesta ovviamente respinta».

I membri del Comitato 26 gennaio stanno continuando a raccogliere procure per  avviare una causa giudiziaria per disastro ambientale (i prossimi appuntamenti saranno a Roncegno Terme:
12-19-26 giugno, i 3 lunedì di mercato in piazza Montebello).

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