Abitazione colpita da un fulmine: famiglia miracolata in Primiero

Paura nel pomeriggio di ieri in Primiero, dove a seguito del temporale che ha colpito la zona, un’abitazione è stata centrata da un fulmine

di Manuela Crepaz

Paura nel pomeriggio di ieri in Primiero, dove a seguito del temporale che ha colpito la zona, un’abitazione è stata centrata da un fulmine, che si è abbattuto sulla copertura dello stabile, rischiando di mandarlo a fuoco.  Erano le 16 quando il fulmine ha colpito la casa, di proprietà dello scultore Silvano Zeni, figura molto conosciuta in valle per la sua attività artistica, in centro a Fiera e soprattutto per il suo impegno nel mondo del volontariato. L’abitazione, di recente costruzione, si trova in una zona isolata, in aperta campagna in località Gune, a Molaren, non lontano da Mezzano. 

«Siamo dei miracolati», ha commentato Zeni, che ripercorrendo quei momenti, rivive quegli attimi, che potevano concludersi davvero in tragedia: «Mio figlio era in camera sua, in mansarda, e si è visto passare il bagliore del fulmine ad un metro di distanza, mentre mia moglie e mia figlia erano in cucina, al piano terra: anche loro hanno visto la saetta, probabilmente attraverso una presa di corrente».Non solo la casa ha subito danni limitati, ma anche tutti loro, per fortuna, stanno bene. Ma quando pensa che tutto poteva avere un finale diverso, Zeni ha uno scossone: «Ringrazio la Madonna, perché veramente potevano esserci tre morti questa sera e invece posso abbracciare tutti». 

Il fulmine ha lasciato segni del proprio passaggio: solo la lana di roccia che isola il tetto ha evitato che le fiamme divampassero, pertanto il fuoco è stato circoscritto. «Ma il fumo si era propagato dappertutto, sotto le tegole: inizialmente pareva l’inizio di un incendio immane», continua Zeni, che ringrazia i vigili del fuoco di Mezzano, prontamente intervenuti: «Sono stati velocissimi e hanno cercato di fare meno danni possibile, dei veri angeli custodi. Hanno capito subito dove intervenire, nonostante il fumo rendesse minima la visibilità». 

Silvano Zeni conosce molto bene la forza del fulmine, in questo caso attutita dall’impianto di protezione delle scariche atmosferiche: a sette anni, nel 1970, abitava in un sottotetto a Mezzano e alle nove di sera una saetta scoperchiò casa sua: «Il tetto era sparito in un baleno, non c’era più una tegola, i serramenti erano esplosi». Anche quella volta è andato tutto per il meglio, ma Zeni auspica davvero che ora le saette lo lo lascino tranquillo.

comments powered by Disqus