Enti locali / L'allarme

Il sindaco di Folgaria e la crisi dei Comuni in Trentino: «I tempi ci obbligano a parlare di fusione con Lavarone e Luserna»

Michael Rech riprende il filo della denuncia lanciata dal primo cittadino di Luserna, Gianni Nicolussi Zaiga: «Tutti soffriamo per turn-over, risorse scarse e burocrazia E le sfide del futuro sono enormi: da soli potremmo non farcela. L’Alpe Cimbra è vasta e complessa, con tante frazioni sparse. Nel pensare un’amministrazione unica serve grande intelligenza, ma un dibattito oggi è doveroso»

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di Tiziano Dalprà

FOLGARIA. Gli articoli con cui l'Adige, partendo dalla denuncia del sindaco di Luserna, ha dato conto negli ultimi giorni delle difficoltà organizzative dei piccoli Comuni hanno rinnovato un dibattito obbligato e serio su un tema che non può più essere ignorato. Carenza di personale, aumento della burocrazia, lievitazione dei costi, approvvigionamento energetico. Di fronte a problemi sistemici di questa portata, è normale che le amministrazioni di piccole comunità, soprattutto montane, guardino al futuro con preoccupazione.

I primi a rilanciare le testi di Gianni Nicolussi Zaiga sono stati i sindacalisti della Cgil Funzione pubblica. Ora, prende la parola, con una profonda analisi, il sindaco di Folgaria Michael Rech. «Ho letto gli articoli sul Comune di Luserna, e sono solidale con la sua amministrazione, con il sindaco Gianni Zaiga e con la popolazione di Luserna. Noi siamo disponibili a dare una mano. Anche il nostro Comune ha vissuto e vive un continuo turn-over. Non abbiamo più il segretario Comunale, e soprattutto ci mancano i dipendenti storici, i pilastri dell'amministrazione, perché andati in pensione».

Il tema generale è ampio e comporta una riflessione profonda per ridisegnare il futuro di queste terre. Ci sono poi alcuni dati che parlano da soli, a cominciare dalla denatalità. La popolazione anziana ormai costituisce lo zoccolo duro di un territorio molto vasto che misura, nel suo insieme, 110 Km quadrati. «Il percorso delle gestioni associate e l'istanza di chiusura delle stesse - ricorda Rech - venne proprio dal Comune di Luserna. Non lo dico per polemica, probabilmente erano un modello che non funzionava. Negli anni le cose sono cambiate: vedi Covid, i turn over, la crisi energetica, quello che si sta verificando nel mondo del lavoro, concorsi deserti, bilanci sempre più poveri. Nel tempo tutto è mutabile cambiano anche i Comuni e le Comunità. Pensiamo alle sfide che ci riserva il futuro, come ad esempio la digitalizzazione, il tema dell'ambiente, il processo di modernizzazione del servizio pubblico, il tema della sicurezza, la tutela dell'ambiente, il risparmio energetico. Per affrontare serenamente tutti questi argomenti ci vogliono competenze.

La situazione non può essere quella di fare macrosistemi: noi dobbiamo combattere per mantenere l'autonomia, che è un modo di vivere della Comunità trentina. Non dobbiamo abbandonare i nostri campanili, che sono preziosi, ma dobbiamo guardare alle nuove opportunità che abbiamo dinnanzi. Bisogna farlo in maniera seria ed intelligente con visione sul domani e le amministrazioni comunale debbono avere più coraggio. Penso sia giunto il momento di approfondire seriamente tra i cittadini questa tematica ed iniziare una corretta discussione. Affrontare un seminario serio su una possibile fusione dei tre Comuni, senza cadere nel romanticismo.

L'Alpe Cimbra presenta una dimensione territoriale vasta e complessa, con innumerevoli piccole frazioni sparse un po' ovunque. Nell'immaginare un Comune Unico serve una grande intelligenza, una forte riflessione, analizzando soprattutto le criticità e i timori che tale scelta comporterebbe, soprattutto in talune realtà territoriali che possono sentirsi isolate. Guardiamo ad esempio a Luserna - sottolinea Rech - e alla sua specificità. In un progetto come questo, senza dubbio, dovrebbe avere una posizione strategica. Cerchiamo un sistema efficacie di mutuo soccorso, solidale, efficiente che soddisfi i cittadini. Chiediamo alla Provincia di venirci incontro di aiutarci».

«Penso sia necessario che amministratori e cittadini abbiano una presa di consapevolezza in ordine a quelle che possono essere le opportunità per un progetto nuovo che potrebbe dar vita ad un Comune Unico dell'Alpe Cimbra. Tutto ciò è da indagare, analizzare, da dimostrare. Ci sono molte cose che vanno messe sotto una lente di ingrandimento. Questo potrebbe essere, visti gli articoli dedicati al tema, il momento storico per ampliare la discussione e parlarne. Non voglio primogeniture, non voglio mettere in difficoltà alcuno. Credo che il progetto vero dovrebbe essere quello della fusione, che eliminerebbe anche la Comunità di Valle e insieme si potrebbe avere una macchina operativa ed amministrativa più potente».

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