Burocrazia / I timori

Carenza di personale in Comune, Luserna può scomparire? Per il sindaco il rischio è concreto

Gianni Nicolussi Zaiga, primo cittadino: «Sta aumentando lo sconforto, non solo tra i dipendenti ma anche in chi amministra. I primi, vedendo qual è la situazione, tendono a volersene andare. Dal canto nostro invece, quando constatiamo che i risultati stentano ad arrivare, facciamo più fatica»

di Nicola Maschio

LUSERNA. Il Comune di Luserna rischia davvero di scomparire? Forse non nel breve periodo, ma il rischio è più che concreto. Lo ha sottolineato con una certa amarezza il sindaco (e presidente dell'Istituto cimbro) Gianni Nicolussi Zaiga, primo cittadino del piccolo Comune che conta poco meno di trecento anime.

La carenza di personale nelle piccole amministrazioni del Trentino è ormai nota da tempo. Tuttavia, nonostante concorsi e tentativi di ogni tipo per trovare persone capaci, preparate e (soprattutto) volonterose di occupare i ruoli ad oggi scoperti, le complessità persistono. E se a mancare è la figura fondamentale del segretario, i problemi sembrano insormontabili.

Sindaco, il suo suona come un appello disperato. Ma c'è davvero il rischio che Luserna, qualora non venissero risolti i problemi di personale all'interno del Comune, possa scomparire?
«Il rischio concreto c'è, purtroppo. Sta davvero aumentando lo sconforto, non solo tra i dipendenti ma anche in noi che amministriamo il Comune. I primi, vedendo qual è la situazione, tendono a volersene andare. Dal canto nostro invece, quando constatiamo che i risultati stentano ad arrivare o non arrivano proprio, a fronte di una crescita continua degli adempimenti burocratici, è chiaro che facciamo più fatica e le soddisfazioni sono sempre minori. E non dobbiamo dimenticare i cittadini che, comprensibilmente, chiedono pronte risposte, investimenti e la messa a terra delle risorse».

Il problema principale è la mancanza del segretario comunale.
«La carenza di questa figura, da noi come in altri Comuni, si protrae ormai da tempo. Sono stati organizzati diversi corsi e concorsi in quest'ultimo periodo, ma a conti fatti il numero di coloro che risultano idonei non è sufficiente. Parliamo però di una figura fondamentale, capo del personale e responsabile dell'ufficio tecnico e bilancio: senza una presenza costante si fa fatica ad andare avanti».

Spesso si ricorre al cosiddetto "segretario a scavalco"
«È l'unico modo. Altrimenti rimane tutto paralizzato, dalle sedute di giunta al Consiglio comunale. I segretari "a scavalco" però, durante la settimana, lavorano presso i loro Comuni d'appartenenza. Quindi il tempo che possono dedicare ad un'altra amministrazione, oppure ad altre due nei casi più estremi, è ridotto. A questo si affiancano i problemi di personale nell'ufficio anagrafe o di contabilità: perché, senza una dotazione organica sufficiente, gli impiegati appena possibile se ne vanno, tipo in Provincia».

Avete provato a proporre soluzioni strutturali?
«Da parte nostra abbiamo richiesto di avere un segretario a tempo pieno e non una figura che, insieme al nostro Comune, sia impegnata a seguirne altri. Cioè la situazione che avevamo prima dell'entrata in vigore della gestione associata obbligatoria dei servizi, uniti con Lavarone e Folgaria. Solo questo intervento potrebbe garantire un reale e concreto funzionamento dei nostri uffici. Di contro però, dobbiamo dirlo, a volte "ci cadono le braccia" davanti a questo scenario. Sappiamo purtroppo di Comuni che non sono riusciti nemmeno a portare a termine la consiliatura. Teniamo duro, ma come anticipato i rischi, rispetto alla prosecuzione del Comune, ci sono e sono molto concreti».

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