Enti pubblici / Il nodo

Quasi la metà dei Comuni trentini senza personale under 35

Fotografia impietosa dall'analisi dei dati Istat elaborati da Openpolis: a livello nazionale i lavoratori nel settore pubblico con meno di 30 anni sono circa il 4,7 per cento del totale mentre quelli tra i 30 e i 39 solo il 13,3 per cento. In Trentino un quadro che appare anche peggiore: l'amministrazione più virtuosa è Fiavé con una percentuale di giovani del 43 per cento: ecco la radiografia del territorio

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di Daniele Battistel

TRENTO. L'amministrazione pubblica non è mestiere da giovani. Questo verrebbe da dire analizzando i dati Istat sulla presenza di lavoratori under 35 nei comuni trentini. Secondo Openpolis che ha elaborato i dati di OpenBdap, la banca dati delle amministrazioni pubbliche, i lavoratori nel settore pubblico con meno di 30 anni sono circa il 4,7 per cento del totale mentre quelli tra i 30 e i 39 solo il 13,3 per cento. Il dato è riferito al 2020/2021, ma per via del blocco delle assunzioni attuato da molte amministrazioni, rappresentano una fotografia molto attuale.

A livello nazionale la fascia con più assunti è quella tra i 50 e i 59 anni, che compongono poco meno del 40 per cento dei lavoratori nella pubblica amministrazione. Sono dinamiche che si possono rivedere anche all'interno degli enti locali, ovvero chi lavora nelle province e nei comuni.

A livello di Trentino la situazione, se possibile, appare ancora peggiore. In nessuno dei 166 comuni della provincia c'è una percentuale di under 35 superiore al 50 per cento. Il comune più virtuoso in questo senso è Fiavé con una percentuale di giovani del 43 per cento, dovuta al fatto che per una serie di vicende interne, dentro l'amministrazione si è assistito negli ultimi anni ad un forte turnover.

Al secondo posto, ma staccati di ben 10 punti, ci sono Croviana e Torcegno, dove un dipendente comunale su 3 ha meno di 35 anni. Poi Grigno, Bedollo, Lavarone, Ton, Cembra Lisignago, Imer, Capriana, Cinte Tesino, Ossana e Valfloriana, dal 29 al 20 per cento di under 35. Dalla grandezza dei comuni si capisce quanto, a livello complessivo, la percentuale di giovani nei comuni sia davvero bassa.

Tra quelli grandicelli il primo in classifica è Pergine Valsugana, dove 1 dipendente su 10 è under 35. Seguono Riva del Garda al 6 per cento, Arco e Trento al 4, Rovereto al 3. Ben 75 municipi su 166 (il 42%) non ha alle proprie dipendenze nemmeno un giovane. In termini complessivi il 73,3 per cento dei comuni trentini ha meno di un dipendente su 10 con età inferiore ai 35 anni.Va un po' meglio in Alto Adige, dove i comuni senza under 35 sono solo 22, e - al contrario - San Martino in Badia, dove i gli assunti sotto i 35 sono ben l'89 per cento.

Il dato sul Trentino deve far riflettere, non solo sulla mancanza di opportunità di rinnovamento dentro l'amministrazione, ma anche in ottica digitalizzazione. Più alta è la presenza di giovani nella pubblica amministrazione più probabile e concreta è l'opportunità di rinnovamento del sistema e l'implementazione di nuove competenze.

Un elemento tanto più importante in questo momento in cui anche i comuni più piccoli sono interessati dalla "messa a terra" del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il quale, come noto, prevede investimenti fortemente indirizzati sull'innovazione del sistema della pubblica amministrazione in termini di digitalizzazione ma anche di competenze. In regione il Pnrr riversa circa 31 milioni di euro per la digitalizzazione: oltre 35 per la cosiddetta "user experience", ovvero migliorare l'interazione tra cittadino e pubblica amministrazione, 1,3 per lo sviluppo del sistema Pago Pa, 2,1 per la digitalizzazione degli avvini pubblici e 2,5 per i sistemi di identità digitale Spid Cie.

«In questo scenario - nota Openpolis -, i giovani sono considerati come una risorsa tanto da rappresentare una priorità trasversale per il piano. Al momento però la presenza giovanile all'interno delle amministrazioni pubbliche risulta piuttosto ridotta».

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