Vallagarina / Il caso

Svastiche sui cartelli della Sat, dopo la pulizia resta lo sdegno: «Sono un insulto alla convivenza civile»

La presidente provinciale dell’associazione degli alpinisti, Anna Facchini: «Solo la stupidità può dare origine a questi atti. C’è ancora molto da lavorare per isolare questi episodi. Non importa se è avvenuto per l’imbecillità degli autori. L’ignoranza può essere pericolosa quanto l’intenzione»

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AVIO. «C'è ancora molto da lavorare per isolare questi episodi e condannarli perché sono un insulto alla convivenza civile». Così la presidente provinciale della SAT, Anna Facchini (nella foto) ha commentato il caso delle svastiche vergate sui cartelli dei sentieri di montagna sopra il castello di Avio, in prossimità della strada tagliafuoco che porta all'acquedotto e alla piazzola dell'elicottero.

«Solo la stupidità - ha sottolineato Facchini - può dare origine a questi atti. I sentieri sono anche percorsi di pace e solidarietà. Le guerre di montagna hanno inghiottito vite, sentimenti, speranze. Oggi le testimonianze di ferite e residui bellici si raggiungono attraverso vie e sentieri anche della Sat. Pensare che alcune segnaletiche siano state imbrattate da svastiche naziste, proprio nel giorno in cui veniva ricordato l'orrore della Shoah, ci fa capire quanto ci sia ancora molto da lavorare per isolare questi episodi e condannarli perché sono un insulto alla convivenza civile. Non importa se il gesto è avvenuto per stupidità. L'ignoranza può essere pericolosa quanto l'intenzione».

La Sat di Avio già martedì 30 gennaio, in giornata, dopo la denuncia dell'Adige, ha provveduto a ripulire i cartelli. «Non posso credere - commentava lunedì il sindaco di Avio, Ivano Fracchetti - che la stupidità e l'imbecillità di certi soggetti siano arrivate a tanto. Pensare che queste svastiche siano state fatte proprio, e forse non a caso, in questa settimana fa ancora più male. Un bruttissimo episodio sul quale mi auguro venga fatta luce al più presto per individuare e punire i colpevoli».

«Una condanna netta e chiara - ribadiva il presidente della Sat aviense Renato Fracchetti - è fuori discussione. Mi auguro che questo gesto rimanga isolato, che sia stato compiuto da chi non sa nemmeno il significato di quel simbolo che ha seminato orrore e morte in mezza Europa».

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