Lavarone / Il rogo

Drago Vaia carbonizzato, Fugatti durissimo: “Il piromane si dovrebbe solo vergognare”. Raccolta fondi boom

 I carabinieri della compagnia di Rovereto stanno svolgendo gli accertamenti sull'incendio che nella sera di ieri ha distrutto il Drago di Vaia, a località Magrè di Lavarone, in Trentino. Al momento non sono note le cause del rogo, ma le forze dell'ordine, assieme ai vigili del fuoco della zona, propendono per la pista dolosa. La zona in cui si trovava il Drago è liberamente accessibile attraverso sentieri e piste forestali. Per questa ragione, sono al vaglio le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nelle vicinanze delle strade di accesso all'area. 

Il FATTO Drago Vaia in fiamme
REAZIONI La rabbia del sindaco

VIDEO Un selfie con il "drago"

TRENTO. Il “drago Vaia” non esiste più. Ieri sera, 22 agosto, un incendio doloso ha incenerito l’opera che Marco Martalar aveva realizzato dopo la tempesta. Il sindaco di Lavarone ha fatto partire su gofundme una raccolta fondi per ricostruire l’opera: l’obiettivo è raggiungere i 50mila euro (alle 11.13 di mercoledì 23 agosto sono stati raccolti 5.285 euro). Sulla vicenda interviene anche il presidente della Provincia Maurizio Fugatti.

"Purtroppo il Drago di Vaia è stato ridotto in cenere da un incendio. Era un'opera simbolo realizzata dall'artista di Roana Marco Martalar realizzata con il legno della tempesta Vaia. Era il drago in legno più grande del mondo, alto 6 metri e lungo 7 e per realizzarlo sono state usate 3.000 viti e 2.000 scarti di arbusti. Il piromane che ha compiuto questo rogo doloso si dovrebbe solo vergognare". Lo scrive sui social il governatore, dopo l'incendio che ha distrutto il Drago di Vaia. 

Le indagini

 I carabinieri della compagnia di Rovereto stanno svolgendo gli accertamenti sull'incendio che nella sera di ieri ha distrutto il Drago di Vaia, a località Magrè di Lavarone, in Trentino. Al momento non sono note le cause del rogo, ma le forze dell'ordine, assieme ai vigili del fuoco della zona, propendono per la pista dolosa.

La zona in cui si trovava il Drago è liberamente accessibile attraverso sentieri e piste forestali. Per questa ragione, sono al vaglio le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nelle vicinanze delle strade di accesso all'area. 

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