Comuni / Il problema

Quella storia infinita della piscina di Ala (ancora chiusa, ora nuovo bando)

Da giugno si cerca una società per la gestione, e la gara di affidamento di giugno è andata deserta, ma gli interessati ci sarebbero

di Marco Galvagni

ALA. Piscina comunale: aperto il nuovo bando per la concessione della conduzione e della gestione del servizio pubblico, dopo che la prima gara, bandita il 19 giugno, il 2 agosto è stata dichiarata deserta. All'indomani si ipotizza l'affidamento diretto o una nuova gara. La scelta è ricaduta sulla seconda opzione. Un motivo è che «dopo la scadenza del termine per la presentazioni elle offerte», spiega il Comune, ci sono state altre manifestazioni d'interesse, l'amministrazione ha ritenuto quindi opportuno «sondare nuovamente il mercato per verificare se sia possibile affidare il servizio alle medesime condizioni ricorrendo a una procedura aperta».

Il modello è uguale, eccetto nelle scadenze. Ad Ala si vuole risolta la pratica entro l'estate. La gara, pubblicata il 20 agosto, chiude il 6 settembre, ma la partecipazione è vincolata a un sopralluogo entro il 26 agosto e la domanda per visitare la piscina dovrà arrivare in Comune entro oggi.

Questa volta, insomma, nessuno spazio all'indecisione; la ragione è che con la fine dell'estate incombe l'inizio dell'anno scolastico: «Tenendo conto delle esigenze di apertura e di fruizione dei servizi da parte di tutti, coincidenti con l'imminente avvio della didattica e della calendarizzazione dell'attività sportiva delle associazioni sussistono i presupposti d'urgenza per fissare il termine per presentare le offerte in 15 giorni naturali e consecutivi» (a giugno furono 40). Nel mezzo tre fine settimana. Trovato un gestore, l'avvio potrà essere repentino.

Il capitolato permette infatti di concedere il servizio prima della firma al contratto che, come nella prima gara, prevede un canone di almeno il 35% delle spese in energia, acqua e riscaldamento. La base d'asta è di 4.400 euro netti al mese per un servizio valutato oltre 3 milioni di euro nel computo di 10 anni (con proroga di 5) in base ai fatturati 2019. L'offerta tecnica varrà più di quella economica, 75 punti contro 25. Sono ammessi alla gara associazioni, enti affiliati al Coni, società dilettantistiche e operatori economici: imprenditori, società e cooperative, consorzi stabili, di cooperative o imprese, gruppi temporanei di imprese o consorzi concorrenti purché abbiano un'esperienza di 24 mesi nel gestire centri simili. L'unica novità del bando due riguarda il sopralluogo: «L'effettuazione in occasione della precedente gara sarà ritenuta valida. Tale decisione consente di non appesantire la procedura (visti i tempi brevi per le offerte) senza tuttavia introdurre disparità tra i possibili concorrenti poiché tra una gara e l'altra l'immobile non ha subito cambiamenti».

In luglio si sono presentati a vedere la piscina in quattro, di cui tre società sportive: la Amici nuoto Riva del Garda, la Rari Nantes Ala e la Sporting club Lessini di Bosco Chiesanuova. Se non ci saranno sopralluoghi, la candidabile più quotata è quest'ultima, una srl formata da un gruppo di professionisti con l'intento di rilanciare il Centro sportivo turistico Monti Lessini e che conduce altre tre strutture nel Trevigiano e nel Bellunese.

Ad Ala già mesi fa si parlò dell'interessamento della società veronese, alla fine però né essa né gli altri operatori hanno presentato il progetto. C'è da dire che la gara dichiarata deserta, il 2 agosto, coincideva col periodo pre-green pass e le incertezze sui limiti posti alle attività sportive. Ora il quadro un po' più chiaro. Le offerte diranno se vi sono nuovi pretendenti o se l'astensione iniziale, in cui tutti sono chiamati fuori, fu un rischio strategico.

Per avere un'idea delle spese, il Comune stima i costi del personale (gli ex lavoratori della piscina, da assumere secondo la clausola sociale) in 150 mila l'anno.L'inattività del centro è stata affrontata economicamente nell'ultima variazione del bilancio del triennio 2021-23. La chiusura prolungata comporta 290 mila euro di uscite in meno nelle casse comunali. Fanno da contraltare la manutenzione straordinaria, gli impianti fermi, i mancati ingressi, benché parziali, da giugno 2021. Fin qui sono stati approvati circa 80mila euro di lavori, tra cui: installazione dell'impianto anti-legionella, sostituzione pompe dosatrici nel locale prodotti chimici, filtri vasca, cambio dell'impianto elettrico e soccorritore, rimessa in funzione dell'antincendio, rimessa in esercizio della piscina, manutenzione all'impianto elettrico, solare e termico, manutenzione climatizzatori e così via.

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