Ala/ Il caso

Il favoloso palazzo barocco di Ala che nessuno vuole: all’asta al prezzo di un appartamento

Nessuna offerta nell’ultimo incanto in Tribunale: ora lo potete avere con 540 mila euro. Fra saloni, marmi e giardino ha tre piani da 800 metri quadri l’uno, in totale 3.633

ALA. Niente da fare nemmeno questa volta. Il gioiello barocco del centro storico della città dei velluti non riesce ad attirare compratori. Da anni si tenta di venderlo all'asta ma nessuno si fa avanti nonostante il prezzo di saldo. Tanto che la prossima volta che finirà davanti al banditore in tribunale a Rovereto (subito dopo l'estate) chi vorrà potrà acquistarlo per un ottavo del suo valore. Se non siamo arrivati all'outlet, insomma, poco ci manca.

E pensare che il palazzo Malfatti Scherer completerebbe il percorso di edifici da cartolina di Ala ma il Comune, allo stato, non se la sente di stanziare fondi pubblici. Peccato, però, che nemmeno i privati sembrano interessati all'affare. Il prezioso compendio, per capirci, è valutato quasi 4 milioni di euro ma a forza di aste deserte sarà rimesso in vendita ufficialmente a 722.500 euro ma, in presenza di una sola offerta, con 542mila lo si può, diciamo così, portare a casa. Un affare appunto.

Come detto è uno dei palazzi signorili più belli di Ala, di quelli che fanno rivivere da soli la «Città di velluto». E dal 1650, anno della sua realizzazione in contrada Ferrari (ora via Nuova), è stato risistemato e ristrutturato più volte rimanendo sempre residenza di gran signori. Su tutti la famiglia veronese Malfatti. Nel 1995 è stato acquistato dal docente universitario e artista sudtirolese Robert Scherer che ci ha investito parecchio denaro per trasformarlo nella propria dimora e con l'intenzione di ricavarci una scuola d'arte con tanto di studentato per gli allievi e pure un museo, una biblioteca scolastica e luogo di incontri culturali.

Nel frattempo, Scherer l'ha pure offerto alla collettività grazie a visite guidate o aprendolo in occasione delle feste. Questo gioiellino, però, è finito all'asta più volte, appuntamenti sempre andati deserti, compreso l'ultimo qualche giorno fa quando è stato proposto a soli 637 mila euro.

L'edificio di via Nuova, sorto sulle medievali Case Ferrari, si trova nel cuore della città, è in stile neoclassico e ospita, oltre al parco, stucchi settecenteschi, marmi e scale ricoperte con passamani in seta. Grandi parti delle proprietà Ferrari furono fuse in un unico palazzo e acquisite nella seconda metà del Diciottesimo secolo dalla famiglia Malfatti. Che ricostruì gli edifici esistenti nel 1885 e ne fece la residenza signorile di oggi, commissionata dal barone Stefano Malfatti.

Notevoli, oltre all'aspetto storico e artistico, sono le dimensioni: la superficie è di 3.633 metri quadrati, il cortile e il giardino ne occupano 850 e i tre piani sono di 800 metri l'uno. Insomma, tanta roba che, ovviamente, è tutelata dai Beni culturali della Provincia. Resta un prezioso scrigno urbanistico in vendita e una delle bellezze alensi che testimonia i fasti di una cittadina che all'epoca della seta diventò ricca e con particolare gusto estetico. Perché gli edifici d'arte da sogno sono tanti ad Ala e hanno contribuito a far ricevere il titolo di città direttamente dall'imperatore Giuseppe II d'Asburgo nel 1765.

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