Soldi trentini per impianti di sci del Veneto

Nell’area dei Sette Comuni asiaghesi è partito il progetto di rilancio del polo sciistico invernale delle Melette (sopra Gallio verso Campo Mulo), 8 milioni arrivano dal Trentino

ALTIPIANI CIMBRI - Nell’area dei Sette Comuni asiaghesi è partito il progetto di rilancio del polo sciistico invernale delle Melette (sopra Gallio verso Campo Mulo), un progetto che nella sua totalità prevede un investimento di circa 45 milioni di euro, con il collegamento Melette - Val Maron - Enego. Il primo lotto, quello fondamentale per poter aprire nella stagione invernale 2018/2019 prevede un intervento ex fondi Odi di 8 milioni di euro messi a disposizione dal Trentino (gli ex fondi Odi - ora fondi per i Comuni confinanti in base all’accordo di Milano, coinvolgono le provincie di Trento e Bolzano che ogni anno dovranno traslare dal loro bilancio 40 milioni ciascuna per contribuire in maniera diretta allo sviluppo infrastrutturale di Comuni limitrofi o confinanti).
 
C’è molta perplessità sull’Alpe Cimbra per questa operazione che di fatto va a finanziare in maniera sostanziale una località diretta concorrente. «Gli ex fondi Odi erano stati istituiti per finanziare comuni confinanti in progetti che dovevano portare un beneficio reciproco, sia per i comuni confinanti in cui l’opera viene realizzata e per i comuni del Trentino che potevano godere dell’investimento stesso. Ma così purtroppo non avviene e ci troviamo a finanziare ogni anno opere che nulla hanno a che con noi trentini», aveva più volte sollevato il problema l’ex sindaco di Lavarone, Mauro Lanzini.
 
Un esempio tipico è quello che riguarda l’impianto di Vezzena della Ski Area Lavarone. L’impianto, tutto in territorio trentino (coinvolti i comuni di Lavarone, Luserna e Levico) è stato finanziato ed acquistato dalla provincia Autonoma di Trento. La seggiovia quadriposto collegata a tutto il carosello della Lavarone Ski Center,  in questi ultimi anni ha lavorato con buoni risultati, questo grazie anche  alla clientela proveniente dall’altopiano di Asiago (Asiago ed i Sette Comuni non offrono un carosello sciistico adeguato).
 
Con i fondi trentini si va ora a finanziare invece un’operazione direttamente concorrenziale all’investimento fatto dalla Provincia a Vezzena e sull’Alpe Cimbra. Scelte incomprensibili per molti, autolesionistiche per altri.
C’è molta perplessità anche da parte dei componenti del Cda della Turismo Lavarono srl, la società che gestisce gli impianti dell’altopiano di Freud. Gli impianti delle Melette / Monte Longara saranno infatti serviti da due nuove seggiovie di cui una ad agganciamento automatico e sarà predisposto anche un bacino per l’innevamento artificiale. Presidente della nuova società «Ski Area Altopiano di Asiago Sette Comuni», che ha acquistato la Melette 2000 srl è stato nominato Andrea Rigoni, un imprenditore di assoluto valore, il re del miele e delle confetture biologiche. È stata inoltre attivata anche un’azione di azionariato diffuso che ha coinvolto molti operatori dell’altopiano asiaghese e molti proprietari di seconde case: i nuovi soci potranno contare sullo skipass gratis per tre anni.
 
Ma la situazione è critica. «L’utilizzo non sempre specifico dei fondi per i comuni confinanti - ribadisce Flavio Bertoldi, presidente della Turismo Lavarone srl - rischia di penalizzarci e di mettere in crisi la nostra debole economia. Abbiamo costruito con fatica un sistema che ci consente di lavorare anche d’inverno, sarebbe un peccato veder vanificati tutti i nostri sforzi. Paradossalmente e provocatoriamente, in questi giorni, qualche abitante del posto ha detto di chiedere di passare sotto la regione Veneto, così diventeremo comune confinante con la possibilità di accedere ai contributi trentini».

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