In hotel un mese a sbafo Condannata una turista

Il conto, questa volta, dovrà pagarlo. La vacanza a sbafo in un hotel dell'altopiano di Lavarone, infatti, le è costato una condanna a 20 giorni di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni alla titolare dell'albergo: 4000 euro, più 1.800 per le spese di costituzione di parte civile.

Questa la pena inflitta dalla giudice Greta Mancini ad una 54enne padovana, finita a processo con l'accusa di insolvenza fraudolenta.

Dopo avere prenotato un soggiorno al telefono l'imputata, che si era accreditata come magistrato, si era presentata di persona per versare la caparra. Ma il conto, che avrebbe dovuto essere pagato con un bonifico da oltre 3000 euro, è rimasto invece da saldare. I fatto oggetto del procedimento penale risalgono alla scorsa estate. L'imputata, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, aveva prenotato un lungo soggiorno presso l'albergo insieme all'anziana madre: 26 giorni, in trattamento di mezza pensione, dall'8 agosto al 3 settembre.

Prima ancora di iniziare le ferie, come detto, la donna aveva versato un acconto di 100 euro. Al momento di lasciare la stanza e saldare il conto, però, sono sorti i primi problemi. Quando gli albergatori hanno consegnato la fattura da 3.700 euro, infatti, l'imputata avrebbe detto di non avere con sé denaro in contante né carte di credito per pagare. In albergo, però, nessuno aveva sospettato nulla, anche perché - come detto - la turista si era presentata come magistrato.

Dunque in hotel erano certo che i soldi sarebbero arrivati.

Una volta a casa, però, stando a quando denunciato dai titolari, la turista veneta avrebbe versato solo una piccola parte del dovuto, ovvero 250 euro.

Un bonifico che, unito alla somma versata a titolo di caparra, porta il denaro scucito a soli 350 euro. I restanti - il conto finale era di 3.700 euro - non sono mai arrivati. Ai titolari dell'albergo, a quel punto, non è rimasto altro da fare che sporgere denuncia, visto che alle promesse di e alle rassicurazioni fatte dalla cliente non sono seguiti i fatti.

La 54enne padovana è finita a processo con l'accusa di insolvenza fraudolenta e ieri mattina è stata condannata. E il conto da pagare sarà salato. Insomma, la vacanza a scrocco le è costata cara.

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