Schützen e anarchici insieme contro il vallotomo

di Nicola Guarnieri

Qualcuno, ironicamente, ha accomunato la marcia di protesta di domenica pomeriggio (l’appuntamento è per le 14.30) a Mori al gran carnevale della borgata, non a caso il più lungo del Trentino.

Nonostante il periodo sia quello buono per grostoli e mascherine, però, stavolta la goliardia c’entra come i cavoli a merenda. Perché gli oppositori al vallotomo, dopo il turbinio di eventi più o meno sopra le righe della settimana scorsa, hanno deciso di scendere in strada ed «occupare» le vie del paese. Ovviamente senza blitz last minute con conseguenti strascichi polemici e giudiziari. Il Comune, in altre parole, verrà lasciato in pace.

Ma la grande sfilata in difesa dei terrazzamenti storici sotto Montalbano non sarà una «passeggiata» di cittadini che gridano slogan contro l’operazione coatta della Provincia. Eh no, perché nel dì di festa la truppa dei contrari sarà quantomai variegata e, almeno politicamente, agli antipodi. E pure divisa in schieramenti opposti, un po’ come gli ultras delle squadre di calcio che hanno idee e pensieri che si prendono a schiaffi ma sono uniti da quel sottile filo che si chiama tifo. La maglia e i colori sociali, insomma, per novanta minuti sono gli stessi; quello che succede dopo invece, esula da questa sfera.

Orbene, domenica a Mori sarà proprio così. Perché a dar man forte, e soprattutto voce e visibilità, alla Tribù delle Fratte (sostenuta dagli anarchici) e al comitato Da Vicolo a Vicolo ci saranno nientemeno che gli Schützen. Già, proprio i cappelli piumati, la milizia popolare austroungarica che, ad impero congedato, ha portato avanti tradizioni tirolesi e difesa del territorio.

In borgata saranno in tanti, probabilmente una quarantina, e tutti in costume. La chiamata alle armi, metaforica s’intende, l’ha lanciata il comandante della Compagnia Schützen Major Giuseppe de Betta di Trento Paolo Primon. «Saremo una ventina e si uniranno anche quelli della compagnia della Destra Adige».

Una delegazione di bersaglieri tirolesi era già stata al vallotomo nei giorni scorsi per registrare una videointervista contro l’opera muraria contestata affidata poi ad Internet. «È stata vista da oltre cinquemila persone e tutte sono d’accordo. Noi siamo vicini alla gente di Mori che difende il proprio territorio e la propria identità. Sosteniamo da sempre l’importanza di far decidere il popolo. In questo caso oltre a spendere un’enormità si distrugge un ambiente caratteristico».

Insomma, ci sarà traffico domenica. E facce e colori inconciliabili. L’elenco dei manifestanti, d’altro canto, si arricchisce di giorno in giorno e di questo passo per raggiungere piazza Cal di Ponte servirà un bus navetta. Perché in marcia, a sfilare e gridare «no», ci saranno la Tribù delle Fratte, gli anarchici, il comitato Da Vicolo a Vicolo, gli Schützen, il Wwf, Italia Nostra, quelli dell’Olivaia di Arco, i sindacalisti dell’Usb, politici di minoranza in ordine sparso, semplice cittadini e curiosi.

Il vallotomo, dunque, ha messo insieme esponenti della società che bazzicano in realtà a distanze siderali ma, come detto, uniti da una sola passione, proprio come gli ultras del calcio. Una grande mobilitazione di piazza, quindi, controllata a distanza dalla polizia. Perché, vista la variegata platea, il rischio di un colpo di testa è sempre presente. Anche se, a onor del vero, nonostante la fermezza delle proteste tutto si è svolto senza problemi, occupazione del municipio a parte.

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