Caso «Vallotomo» la denuncia «Allarme sicurezza alle Fratte» - il video

di Denise Rocca



«Vi raccontiamo la nostra verità. Vi raccontiamo le ragioni dell’opposizione alla distruzione, con le ruspe, dei terrazzamenti di pregio di Mori e delle possibili alternative».

ASSEMBLEA DEI CITTADINI

Per questa sera, alle 20.30 presso l’auditorium, è stata fissata un’assemblea informativa sul vallotomo. La parola passetà alla «Tribù delle Fratte» che ha ingaggiato una «guerra» contro la giunta comunale del sindaco Barozzi e contro la giunta provinciale del presidente Rossi, che tirano dritti. Clicca QUI per il VIDEO.

CONSIGLIO COMUNALE D’URGENZA

Dopodomani al Consiglio comunale d’urgenza delle 19.30 Patt e Movimento Cinque Stelle chiederanno l’approvazione di una mozione per la «Richiesta di affido diretto dei lavori di progettazione e stabilizzazione del diedro pericolante».

In attesa del Consiglio e con il cantiere sulle fratte che prosegue veloce, rallentato solo dalla pioggia di ieri, è il sindacato Usb, con il sindacalista e membro della «Tribù delle Fratte» Federico Menegazzi , a compiere un altro passo sulla lunga strada del vallotomo: ha presentato, ieri mattina, un esposto alla Procura di Rovereto.

ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

L’oggetto dell’esposto è la richiesta di sequestro del cantiere del vallotomo e l’immediata evacuazione dei cittadini. Menegazzi parla nel documento di «lavori eseguiti in completa omissione ai precetti fondamentali sulla sicurezza dettati dal D.lgs 81/08. Tale segnalazione riguarda l’esposizione continuata e prolungata dei lavoratori al rischio di caduta massi, come è stato indicato nella relazione commissionata dalla Provincia al geotecnico Barla, nella quale si evince un fattore di rischio così alto di instabilità della massa rocciosa tale da escludere la possibilità di qualsiasi intervento in tempo utile e necessario all’allontanamento in sicurezza dei lavoratori, nell’ipotesi di un crollo repentino».

PERICOLO IMMINENTE

Scenario «confermato» pure dal geologo Ernesto Santuliana (tecnico di riferimento provinciale, ndr ) annunciando che «non vi è alcuna sicurezza in caso di crollo del diedro e la possibilità di salvarsi è pari a zero dato che l’ammasso roccioso impiegherebbe pochi secondi ad arrivare all’abitato. Lo stesso preannuncia l’inutilità dei sensori in caso di frana».

BAROZZI: «NESSUN ALLARME»

Il sindaco Stefano Barozzi è di altra visione: «Non ho dubbi che i facinorosi tireranno acqua al proprio mulino - dichiara - ma quello che sta dicendo realmente il geologo (Santuliana, ndr ) è che la situazione non è cambiata rispetto otto mesi fa, c’è un monitoraggio e non c’è alcun tipo di segnale di allerta ma qualora ci fosse, siamo pronti. Non creiamo tensioni e allarmismi, la cosa è monitorata 24 ore su 24 e se c’è necessità si evacuerà, ma ad oggi non ci sono segnali in questo senso».

IL MONITORAGGIO NON BASTA

Sempre sulle affermazioni di Santuliana, si esprime anche il consigliere Patt Cristiano Moiola : «La dichiarazione registrata del geologo Santuliana smentisce ciò che Mellarini dichiarava ieri. Questo è clamoroso. Il monitoraggio quindi non basta. Non si può prevedere nulla e non si ha il tempo di far evacuare la popolazione. Le misure messe in atto dalla Provincia quindi sono insufficienti.

Rifiutarsi di mettere in sicurezza il diedro vuol dire mettere in pericolo i cittadini. Mellarini e Rossi stanno dimostrando di essere degli irresponsabili».

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