Brentonico, arriva il panino slow. Sabato la presentazione del nuovo sandwich

di Laura Galassi

C'è qualcosa che accomuna i consumatori di junk food e gli amanti dei prodotti biologici a chilometro zero: la necessità, talvolta, di consumare del cibo in poco tempo. A soddisfare questa esigenza c'è il vero re del pasto veloce: il panino. Su questo terreno insidioso ha deciso di cimentarsi l'associazione Baldensis, impegnata nella valorizzazione del buon cibo di montagna.

Creare un panino che abbia una carta d'identità all'altezza degli standard di Slow Food, che racchiuda tra una fetta di pane e l'altra tre identità - territoriale, nutrizionale e sensoriale - non è cosa facile, come non è semplice battere la concorrenza dei fast food, che dei panini hanno fatto la loro bandiera. Ma il gruppo brentegano ci crede e con il suo progetto di «panino slow alpino» ha catturato l'attenzione del patron Carlo Petrini, che con ogni probabilità lo porterà ad Expo per farlo conoscere ai turisti della gastronomia.

Le potenzialità per trasformare un piatto ritenuto banale in qualcosa di ricercato ci sono tutte, solo bisogna sapere dove mettere le mani. «Il sandwich è un simbolo, una sfida, un alimento comune del quale far conoscere l'identità qualitativa», spiega Angelo Giovanazzi, presidente di Baldensis. Non esiste una ricetta unica per il «panino slow», ma un decalogo di regole, in primis la trasparenza delle componenti. Il punto dal quale partire per esaltare il companatico è la qualità delle farine, che devono essere a lievitazione lunga con pasta madre e magari ottenute da grani antichi.

Il tassello successivo è diminuire la quantità di sale, sia per una questione salutistica sia per permettere al palato di gustare gli altri ingredienti della ricetta. A conferire sapore ci penseranno le erbe aromatiche del Baldo e qualche goccio di olio casaliva del Garda. La farcitura è a base di formaggi di alpeggio verde o di carni a filiera certificata, se non di verdure a chilometro zero, magari quelle del Biodistretto della Val di Gresta. «I sapori che arrivano direttamente dalla terra alla tavola raccontano, ad ogni morso di panino, la storia del territorio e di chi ci vive», sostiene Giovanazzi.

Con queste caratteristiche anche un piatto semplice può diventare un tripudio di sapori, senza per questo mettere in crisi la bilancia o sbilanciare gli esami del sangue. «Dietro il «panino slow» ci sono anni di studio e tutta l'esperienza della scuola di gastronomia alpina», aggiunge il presidente di Baldensis, che ci tiene a precisare che il suo gioiellino non sia in contrapposizione con le multinazionali del fast food, anzi. «Potrebbe essere interessante anche per Mc Donald's puntare sulla qualità. Anzi, sono convinto che percorrerà la strada del cibo buono e giusto».

La presentazione in anteprima del «panino slow alpino» avverrà sabato 13 giugno, dalle 12 alle 14.30, nell'ambito della manifestazione «Il Baldo aromatico», una kermesse di due giorni dedicata agli aromi del baldo. Il programma si completa con il mercato biologico davanti a palazzo Baisi, i tour botanici, una tavola rotonda e una caccia al tesoro dei profumi all'interno del Giardino dei semplici.

Dopo l'aperitivo artigianale alle 18, su prenotazione si potrà partecipare alla cena di cultura aromatica, con il menu dello chef Massimiliano Arer (info al 0464395149 e brentonico@visitrovereto.it). Per rimanere in tema di panino, poi, è in programma un laboratorio di panificazione e un altro di gastronomia erboristica.

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