Bondone, stop dalle Asuc al giro delle Quattro Malghe
Senza la possibilità di fruire delle strutture salta l’evento: gli organizzatori avevano incassato il semaforo verde per il passaggio sui terreni di proprietà degli usi civici ma non per l’utilizzo degli spazi, vitale per la manifestazione. Grande l’amarezza dei promotori, certi di pagare scotto
al braccio di ferro ormai estenuante tra le associazioni e l’amministrazione comunale, con il “niet” come segnale
TRENTO - Quest'anno il tanto atteso Giro delle Quattro Malghe del Bondone non si farà. Una decisione che le associazioni del territorio hanno preso in modo sofferto e con rammarico, in particolare per il modo in cui è maturata.
Sì perché alla base dello stop sembra esserci un rapporto sempre più teso con le Asuc locali, le amministrazioni dei beni di uso civico che, stando a quanto confermato proprio da alcuni rappresentanti delle realtà associative locali, quest'anno hanno deciso di mettersi di traverso.
Come? Non mettendo a disposizione le malghe. O meglio, concedendo il passaggio del giro, ma rendendo di fatto impossibile la sosta presso le strutture di montagna.
Un fatto che ovviamente ha generato rabbia e malcontento tra le associazioni locali che lo scorso anno, sull'onda di Trento Capitale europea del volontariato, avevano stretto una forte sinergia per rilanciare una manifestazione sospesa dal 2010 e che proprio poco meno di dodici mesi fa, lo scorso 22 settembre, si era svolta alla presenza di quasi 800 partecipanti.
E soprattutto con il grande lavoro proprio delle associazioni, una trentina in tutto quelle coinvolte con i rispettivi volontari, capaci non solo di gestire al meglio l'evento ma anche di raccogliere un totale di cinquemila euro destinati poi in beneficenza al Villaggio SOS del fanciullo di Trento. Di contro, le Asuc hanno ribadito con decisione la loro posizione e giustificato il perché di questa decisione.
L'annullamento è maturato già tra il mese di maggio e quello di giugno. Una decisione inevitabile perché, hanno spiegato sempre i portavoce delle realtà locali, in particolare le Asuc di Vigolo Baselga e di Baselga del Bondone (l'Asuc di Sopramonte parrebbe invece essersi detta più disponibile) si sono dette contrarie alla concessione delle malghe.
Preso atto di ciò, le associazioni non hanno potuto fare altro che rinunciare all'organizzazione, lamentando però la mancanza di sensibilità verso un evento rivolto alla socialità e alla beneficenza e il fatto che, impedendo lo svolgimento del giro per loro motivazioni e questioni pregresse con altri soggetti, come il Comune di Trento, le Asuc abbiano colpito direttamente anche la possibilità di raggruppare il volontariato locale e di valorizzarlo.
Di contro, proprio le Asuc si sono dette ferme rispetto alle loro posizioni.
L'intento è quello di dare un segnale forte, senza alzare la voce, ma in modo concreto e diretto proprio all'amministrazione comunale del capoluogo che, hanno ribadito i portavoce degli enti, negli ultimi cinque anni nulla ha fatto per le comunità di periferia del Bondone e che nonostante i diversi inviti e richieste a confrontarsi, hanno aggiunto, ha scelto di intraprendere altre vie.
E non è tutto: per il prossimo inverno, proprio le Asuc hanno annunciato che le piste da fondo di loro proprietà resteranno chiuse. Un altro passaggio che farà discutere ma che, ancora una volta, ha come obiettivo quello di dare un segnale forte e richiamare l'attenzione del Comune.