Trento / Grandi opere

Bypass ferroviario, le demolizioni degli edifici arrivano al punto critico

Riunione tra un gruppo di cittadini che vivono vicino ai palazzi che verranno abbattuti, l’ingegner Franzoi e alcuni tecnici di ItalFerr: c’è preoccupazione per polveri e rumori durante le operazioni. Che, spiega Misconel, dovrebbero durare fino alla prossima settimana

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di Nicola Maschio

TRENTO. Qualche timore per i lavori del bypass, tanto da spingere qualcuno a richiedere il trasferimento temporaneo presso un'altra struttura, abbandonando per alcuni giorni la propria casa. Una richiesta arrivata nel momento in cui le demolizioni stanno entrando nel vivo, considerato che ormai dieci degli undici edifici indicati sono stati "rimossi". Proseguono infatti gli interventi sulle strutture attorno all'area di San Martino, necessari per completare il grande progetto della circonvallazione ferroviaria di Trento.

Tuttavia, come anticipato, non si placano nemmeno le preoccupazioni: sebbene infatti i lavori si stiano al momento svolgendo senza problemi eccessivi di polvere, rumore o distaccamento pericoloso di materiale, lo scorso martedì 26 settembre si è tenuto un incontro a cui erano presenti l'ingegnere del Comune di Trento Giuliano Franzoi, alcuni tecnici di ItalFerr e poco meno di una decina di residenti di via Brennero 84. Edificio quest'ultimo che "resterà in piedi", ma proprio per questo gli abitanti, come spiegato da Stefano Lovato (anche titolare dell'officina Rossocorse) hanno richiesto un incontro per capire le modalità con cui verranno abbattuti quelli adiacenti, considerata la vicinanza.

«L'intenzione era capire il modus operandi, visto che ci troviamo a cinque metri dal luogo dell'abbattimento, ma i tecnici ci hanno spiegato tempi e modi con cui saranno condotti i lavori, che tra l'altro sono già iniziati - ha spiegato riferendosi anche all'intervento su una delle strutture interessate, con le ruspe che ieri sono entrate in azione per "liberare" la zona. -. Ci è stato assicurato che non ci saranno problemi di alcun tipo, legati a polvere o materiale. Tuttavia, qualcuno ha avanzato l'idea di uno spostamento momentaneo, magari in un albergo. Soprattutto le persone più anziane, temendo calcinacci o altre situazioni spiacevoli. Al momento però devo dire che la situazione è molto tranquilla: ci è stato detto che l'intervento si svolgerà lentamente, proprio per impedire qualsiasi tipo di complessità nei nostri confronti».

I tecnici di ItalFerr, infatti, hanno preso atto della richiesta, senza esprimere però una decisione definitiva. Quest'ultima, come confermato anche da Franzoi, dovrebbe arrivare la prossima settimana, quando verosimilmente sarà convocata una nuova riunione. Comunque, per chi al momento si trova "circondato" dagli abbattimenti, la situazione rimane di estrema attenzione all'evolversi della vicenda. In tutto, sembrano essere interessate da questa situazione una decina di famiglie.

E si capirà solo nei prossimi giorni come si comporterà ItalFerr e dunque se le preoccupazioni dei residenti verranno accolte oppure se ci si limiterà ad ulteriori rassicurazioni che, per il momento, sembrano aver convinto solo parzialmente chi è rimasto a vivere nella zona adiacente agli abbattimenti. Tempo una manciata di giorni comunque e si saprà tutto. Tempistiche che anche il titolare della ditta che sta conducendo le demolizioni, ovvero Giulio Misconel, ha indicato ragionando sui prossimi passaggi.

«Ciò - ha spiegato quest'ultimo - che potevamo fare, cercando di rispettare per quanto possibile le tempistiche, lo abbiamo fatto. In linea di massima ci vorranno una decina di giorni per completare gli abbattimenti, anche perché sappiamo che uno degli edifici mancanti non è ancora stato sgomberato completamente. Problemi di polveri e rumore? Non mi pare che in questo periodo se ne siano verificati, la situazione è decisamente tranquilla. Tuttavia, non sappiamo come si sia mossa ItalFerr a questo proposito. Ma gli interventi, come accennato, dovrebbero finire nel giro di qualche giorno».

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