Trento / Ferrovia

Fronte sud del bypass: lavori al via entro settembre, la rabbia degli agricoltori a Mattarello

In aprile eliminati ettari di vigneti per la bonifica bellica ma poi tutto si è fermato, sconcerto di cittadini e contadini: perso un raccolto. Rfi annuncia la ripresa entro il mese prossimo, intanto sono stati notificati gli espropri della fascia lungo il tracciato storico ma resta il problema dell’accesso ai campi

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di Franco Gottardi

TRENTO. Riprenderanno entro il mese di settembre i lavori all'imbocco sud del bypass ferroviario. Per la verità Rete ferroviaria italiana dice che "avranno inizio", ma di ripresa si può parlare perché già la scorsa primavera, alla fine di aprile, le ruspe erano entrate sui terreni dove avverrà lo scavo con l'installazione delle due frese e dove verrà spostata via Nazionale.

Era stato smantellato qualche ettaro di vigneti e con i metal detector si era andati a caccia di eventuali residuati bellici per la bonifica preventiva. Poi però più nulla. I terreni a monte e a valle della strada sono stati recintati. Stop.

E oggi l'erba è ricresciuta alta dove ora ci sarebbero vigneti con l'uva quasi matura. È proprio questa la rabbia della gente di Mattarello. Degli agricoltori e del presidente della circoscrizione, Alessandro Nicolli, anche lui parte della categoria.

«Si sarebbe riusciti a fare un altro raccolto, è incredibile questa mancanza di programmazione, uno spreco assurdo» dice. In prima linea su questo fronte ancora silente c'è Carlo Bertoldi, casa poche decine di metri a monte del futuro imbocco e campagna tutto attorno. Quando in aprile gli hanno smantellato il primo pezzo di campagna aveva già potato, non avendo avuto preavvisi. Con sofferenza ha guardato le ruspe al lavoro, nel frattempo si è trovato un appartamento dove trasferirsi con la moglie durante i lavori e non ha ancora avuto un euro di indennizzo.

Unica comunicazione da Italferr riguardava l'occupazione di altri duemila metri di terreno; quella poi fortunatamente evitata. L'altro proprietario "occupato" è, a valle di via Nazionale, l'azienda agricola Acquaviva della famiglia Marsilli. In entrambi i casi Rfi annuncia il perfezionamento degli accordi economici entro i primi giorni di settembre.

A proposito della tenuta Acquaviva una parte di vigneto soggetta a occupazione verrà utilizzata come deposito, in particolare per collocare i conci in calcestruzzo da spingere all'interno della galleria. Intanto da qualche settimana è iniziata la notifica di espropri e occupazioni temporanee correlate alle opere della cosiddetta parte B. Si tratta di tutta quella fascia di terreno parallela alla ferrovia storica che parte a sud di Villa Bortolazzi e arriva fino alla futura curva per l'immissione in tunnel; sono alcune centinaia di metri di lunghezzaper una quindicina di larghezza dove saranno posati i due nuovi binari che poi si infileranno sotto la Marzola.

Qui secondo gli annunci i lavori avrebbero dovuto iniziare già nel corso dell'estate, segno anche questo del ritardo accumulato.Ora però dovremmo esserci. Rfi indica la fine di settembre per la parte A, l'imbocco e le opere propedeutiche allo spostamento di via Nazionale.

Poi, definiti espropri e occupazioni, avanti anche con la parte B. Anche in questo caso però gli agricoltori gradirebbero notizie puntuali e una risposta ai problemi segnalati. Uno su tutti: con il raddoppio dei binari finirà per essere intercluso ai mezzi agricoli il sottopasso alla ferrovia posto immediatamente a sud di Villa Bortolazzi.

L'unica alternativa che rimarrà agibile a quel punto ai contadini per accedere alle loro proprietà sarà la strada che sbuca direttamente sulla tangenziale, all'altezza della pompa del Consorzio di bonifica. Una soluzione considerata pericolosa. Ai tecnici della società nelle assemblee tenute in passato era stato chiesto di trovare un altro modo per sbucare in sicurezza si via Nazionale. «Sono attualmente in corso specifici approfondimenti al fine di individuare la soluzione migliore per garantire l'accessibilità anche in futuro» assicura Rfi. I contadini incrociano le dita.

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