Bondone / Il caso

«Malga Mezavia, follia pensare di usare per il bacino idrico il prato di Santa Maria»

Alla festa dell'Asuc di Baselga il presidente, Silvano Baldessari, ribadisce la netta contrarietà a un ipotetico piano di Trento Funivie per potenziare l'innevamento artificiale: «Siamo convinti che si tratta di una provocazione, in ogni caso difenderemo quest'area»

SCI Futuro legato a un nuovo bacino idrico: ma dove realizzarlo?
PROTESTE Bacino alle Viote? Le Asuc dicono no e gli ambientalisti insorgono
FUTURO Funivia Trento-Bondone: il vero business sarà il parcheggio “multipiano”

di Nicola Maschio

TRENTO. Una festa partecipata e divertente, per trascorrere del tempo insieme ma anche, senza troppo clamore, accendere - o meglio, riaccendere - i riflettori su uno dei temi più dibattuti dell'ultimo periodo: il bacino idrico sul monte Bondone.

Oltre 170 persone hanno preso parte all'evento organizzato domenica scorsa sul prato di Santa Maria a Malga Mezavia dall'Asuc di Baselga del Bondone, una manifestazione dedicata proprio a quest'ultima associazione che, con pranzo e musica per tutti i presenti, ha indirettamente sondato anche le opinioni dei residenti rispetto alla possibilità che quel terreno diventi oggetto di un cantiere importante, per il potenziamento del bacino già presente a Mezavia (foto).

Questo infatti sembrerebbe essere il piano di Trento Funivie per sfruttare al massimo le potenzialità di quella zona, anche se il presidente della Asuc locale, Silvano Baldessari, continua a sostenere che si tratti semplicemente di una provocazione.

«Siamo convinti - ha aggiunto - che sia così, vogliamo crederlo a tutti i costi, perché se non dovesse esserlo ci sarebbe da preoccuparsi, anche se noi resteremmo fortemente contrari. Intaccare questo prato sarebbe un vero e proprio delitto, una follia, e non possiamo permettere che accada una cosa del genere. Si tratta di una zona che ha una sua storia, visto e considerato che siamo nati proprio per tutelarla: nel 2009 c'era un campeggio che per noi era una baraccopoli, ci siamo battuti per il ripristino ambientale di quest'area e ora la difenderemo.

Chi dice di voler metterci mano non ha la nostra sensibilità e, sinceramente, mi fa venire da ridere. Dal canto nostro, restiamo positivi: siamo convinti della natura provocatoria di alcune dichiarazioni e del fatto che sia necessario intervenire per migliorare il bacino di Mezavia. Tra l'altro, il livello dell'acqua di quest'ultimo è anche molto basso al momento perché ci sono delle perdite, quindi a maggior ragione va sistemato ciò che già abbiamo prima di pensare ad altri progetti».

Come anticipato, la festa è stata anche l'occasione per un breve e informale confronto con gli abitanti della zona.

Stando a quanto raccontato da Baldessari, nessuno si è detto favorevole ad un intervento sul prato di Santa Maria: «È un'area anche dal grande valore affettivo - ha concluso il presidente - tramandata da generazioni e che ci è stata lasciata in eredità dei nostri nonni. Siamo una piccola realtà di 400 abitanti, ma conosciamo tutti il valore di questo prato sotto ogni punto di vista, anche quello ambientale. Un conto è guardare le cose sulla cartina, tutt'altra cosa invece è vivere sul posto e conoscere realmente la situazione. Il bacino di Mezavia è l'unica soluzione possibile sulla quale investire, dunque sistemiamolo e proseguiamo nel suo utilizzo».

comments powered by Disqus