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Tassista aggredito in stazione, il sindaco di Trento: “Potenzieremo i controlli”

A far emergere la necessità di qualcosa di più di un confronto era stato l'ultimo episodio subito da uno dei conducenti, Stefano Ciola, che proprio sette giorni prima, nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 luglio, si era ritrovato con il finestrino del suo taxi mandato in frantumi da uno sconosciuto, che aveva scagliato una pietra contro la vettura

IL FATTO Taxi preso a sassate

TRENTO. L'aveva promesso alla categoria, all'indomani dell'aggressione subita da un tassista: «Passerò una serata con voi alla stazione per toccare con mano le criticità della zona». Franco Ianeselli è stato di parola e ha trascorso un venerdì sera assieme al presidente dei tassisti trentini Emanuele Raffini e ai suoi colleghi impegnati nel turno serale. A far emergere la necessità di qualcosa di più di un confronto era stato l'ultimo episodio subito da uno dei conducenti, Stefano Ciola, che proprio sette giorni prima, nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 luglio, si era ritrovato con il finestrino del suo taxi mandato in frantumi da uno sconosciuto, che aveva scagliato una pietra contro la vettura.

Ciola poco prima dell'una del 22 luglio non appena era arrivato al parcheggio davanti all'ingresso della stazione improvvisamente aveva sentito un colpo sordo alla carrozzeria, all'altezza della portiera posteriore, sul lato sinistro. Aveva fatto solo in tempo a voltarmi per capire che cosa fosse successo, notando un giovane avvicinarsi alla macchina e raccogliere qualcosa da terra: una pietra, che l'uomo aveva poi subito nuovamente scagliato contro il taxi, centrando il finestrino posteriore e mandandolo in frantumi. A quel punto il tassista aveva fatto ripartire l'auto allontanandosi, non capendo se fosse in balia di un ubriaco, o peggio, di qualcuno che lo volesse rapinare.

Per qualche giorno aveva dovuto circolare con un telo di nylon sul finestrino - non certo il massimo per chi la vettura la usa per lavoro accogliendo a bordo i clienti - ma soprattutto aveva chiesto a gran voce che chi di dovere si attivasse per far sì che la situazione possa migliorare. Ianeselli ha così raccolto l'appello - condiviso poi anche da Raffini e venerdì è rimasto all'ingresso della stazione con i tassisti dalle 21 all'una e mezza di notte, assieme tra gli altri a personale della polizia locale.

«Siamo felici che il sindaco abbia voluto raccogliere il nostro appello - ha spiegato Raffini - perché quella di poter avere più sicurezza nella zona della stazione è una richiesta che avanziamo non solo per noi tassisti ma anche per cittadini e utenti della struttura. Soprattutto dopo mezzanotte qui si radunano persone che non sempre sono gestibili e il problema va affrontato. Il passaggio delle pattuglie serve, ma non sempre basta. Servirebbe un presidio costante, o comunque quantomeno un potenziamento degli impianti di videosorveglianza non solo come deterrente per determinati comportamenti, ma in modo che in caso di necessità sia possibile risalire alla documentazione di quanto avviene».

«Ci tenevo a essere qui, per esprimere concretamente vicinanza a una categoria che, va sempre ricordato, offre un servizio, soprattutto in fasce orari in cui non ci sono le alternative dei mezzi pubblici», ha spiegato Ianeselli.«Servono più controlli, ne abbiamo già parlato sia con il questore Improta che con la polizia locale. Serve senza dubbio coinvolgere anche Rfi, sia per quel che riguarda il potenziamento della videosorveglianza che quel per quel che riguarda il ruolo fondamentale della polfer o quello delle guardie giurate. Poi, con l'avvio dei lavori di restyling della stazione ferroviaria, sono convinto che nei prossimi anni gli spazi rinnovati potranno senza dubbio contribuire a rendere non solo più accogliente ma anche più sicura la stazione nel suo complesso».

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